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Venerdì, 26 Aprile 2024
Calcio

Lazio, che fine ha fatto Jovane Cabral?

Jovane Cabral è arrivato per rinforzare il parco attaccanti della Lazio. Il capoverdiano però è fuori dalle scelte di Sarri e vede il campo solo dalla panchina

Jovanne Cabral continua ad essere un oggetto misterioso in casa Lazio. L’attaccante capoverdiano arrivato alla fine del mercato invernale non sta trovando spazio nelle, poche, rotazioni di Sarri. Al contrario di Muriqi positivo in Spagna.

Che fine ha fatto Cabral?

Cabral è arrivato alla Lazio per due motivi: sostituire Muriqi andato al Maiorca e far tirare il fiato ad Immobile capitano bomber biancoceleste. Sarri non ha appoggiato fino in fondo l’operazione Cabral e i risultati sul campo si vedono. L’attaccante fino ad oggi ha collezionato 72 minuti in maglia Lazio spalmati in due presenze, una ad Udine in campionato e all’andata dei sedicesimi di Europa League col Porto (6’). L’ex Sporting Lisbona è finito dietro nelle gerarchie da vice-Immobile anche a Felipe Anderson, visto che Sarri preferisce il brasiliano in quel ruolo non suo e in cui non rende nemmeno bene.

Il tecnico non ha concesso spazio a Cabral neanche nelle partite già chiuse della Lazio, dove il calciatore avrebbe potuto toccare con mano e abituarsi al gioco biancoceleste. Infatti nelle sfide contro Fiorentina, Bologna e Cagliari chiuse tutte sul tre a zero con largo anticipo, Sarri ha preferito spremere sempre di più i titolarissimi senza concedere minuti al nuovo arrivato.

L’operazione Cabral

Cabral (1998) è arrivato alla Lazio nelle ultime ore del mercato invernale. La dirigenza laziale ha strappato l’attaccante allo Sporting con la formula del prestito oneroso (1 milione di euro) con diritto di riscatto fissato a 8 milioni ed un ingaggio fino a giugno di 500mila euro. Con lo Sporting in 97 presenze ha realizzato 21 gol. Visto il ridotto minutaggio concesso a Cabral da Sarri, è difficile immaginare un suo riscatto a fine stagione.

Indiscrezioni dal Portogallo (A Bola, ndr) parlano di una speciale clausola che trasformerebbe il diritto di riscatto in obbligo, in caso di decima presenza di Cabral con i biancocelesti. Questa potrebbe essere una risposta riguardo al basso utilizzo dell'attaccante da parte di Sarri mai realmente convinto dal giocatore che ha bocciato a parole e nei fatti il giocatore nel ruolo di esterno.

Muriqi alla conquista della Spagna

Cabral che doveva sostituire Muriqi (1994) non sta trovando spazio, al contrario proprio del kosovaro che al Maiorca oltre al campo ha ritrovato anche i gol. Infatti l’ex attaccante della Lazio ceduto a gennaio, in Liga ha già siglato due reti e un assist in sette partite, diventando un beniamino dei tifosi maiorchini ed è stato inserito fra i migliori calciatore del mese di febbraio del campionato spagnolo. Con queste due reti segnate in un mese in Spagna, Muriqi ha già eguagliato il suo numero di gol segnati in un anno e mezzo con la maglia biancoceleste (2 gol in 49 presenze).

La Lazio aveva scaricato il Pirata sia per le deludenti prestazioni nella Capitale ma anche per sbloccare l’indice di liquidità e quindi investire sul mercato. L’operazione Cabral in tal senso sembra però essere stata solo una soluzione legata solo a far numero, un intervento sul mercato non utile alla squadra visto che il capoverdiano non rientra nei piani dell’allenatore e che il campo lo vede solo dalla panchina. Ad oggi l'apporto di Cabral alla causa laziale è nullo, e l'operazione di mercato si sta rivelando un clamoroso no sense.

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