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Dai tram alla metro C, i progetti di Raggi solo su carta: “Ne ha realizzati zero”

Il tema trasporti accende la campagna elettorale, Calabrese: “Calenda ricicla nostro piano, con noi vera pianificazione”. La replica del leader di Azione: “Romani non possono prendere un render per andare a lavoro”

Il trasporto pubblico, tema da sempre rovente per Roma, accende la campagna elettorale. E’ duro il botta e risposta tra Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco che ieri ha presentato il suo programma su bus, metro e ferrovie, e l’assessore alla Città in Movimento, Pietro Calabrese

Traspoto pubblico, Calabrese rivendica la "pianificazione"

“A Carlo Calenda non basta la saga delle falsità, ora si spinge anche oltre. Senza alcuno scrupolo, oggi ricicla il piano sui trasporti che noi abbiamo realizzato con il Pums e cerca pure di intestarselo” - l’accusa dell’assessore grillino. “Sulla ‘cura del ferro’ siamo stati noi a fare una prima e reale pianificazione”. Calabrese rivendica il lavoro fatto sullo sharing, perlopiù biciclette e monopattini, con i servizi affidati ad operatori privati; la previsione di nove nuove linee tranviarie per la città; il progetto per la trasformazione della Roma Lido in metropolitana di superficie, con diramazione da Acilia all'aeroporto di Fiumicino e la nomina di un commissario per la metro C. “L'unica metropolitana italiana - aveva sottolineato l'assessore - inserita tra le opere strategiche da sbloccare e potrà finalmente essere riportata in un percorso amministrativo definito e chiaro”. Presentati poi al Ministero dei Trasporti i progetti sia per la stazione Venezia che per la tratta T2 fino a piazzale Clodio, con il lavoro per il completamento fino a Grottarossa già avviato. 

Metro e tram, il piano dei trasporti di Raggi è rimasto nel libro dei sogni

Nessun cenno alla contestatissima funivia tra Battistini e Casalotti, in campagna elettorale cavallo di battaglia del M5s. Anche il people mover che il Campidoglio avrebbe voluto tra Jonio e Bufalotta non è menzionato. Nella rassegna di Calabrese ci sono progetti e annunci: per quanto il trasporto pubblico, metro in primis, abbia bisogno di lunghe progettazioni e finanziamenti ingenti, resta un cono d’ombra sull’ordinario. Ne sono un esempio gli autobus spesso in fiamme, le disastrose condizioni dei tram romani con il 2 “sparito” da novembre scorso, tratte arrivate a fine vita tecnica e linee rallentate tra i 5 e i 10km/h. Pesano sicuramente anche le eredità delle amministrazioni precedenti ma la Giunta Raggi ha fallito lo slancio promesso. Lo ha fatto notare anche la Corte dei Conti che nell’ultima relazione sulle partecipate, proprio sul trasporto pubblico, ha scritto il capitolo più “nero”. Processo di razionalizzazione "incompleto", tetti di spesa sforati e "ritardi pluriennali" nell'approvazione dei bilanci sintetizzano anche la situazione di Atac, Roma Metropolitane e Roma Servizi per la Mobilità con la “compresenza e la parziale sovrapposizione di competenze che rende il modello organizzativo attuale poco conforme ai canoni di razionalità, economicità ed efficienza”. Raggi ne riferirà nell’audizione in videoconferenza fissata per il 10 maggio. 

Calenda attacca il Campidoglio: "Zero opere realizzate"

Oltre il libro dei sogni poco o nulla. “Calabrese si vanta di aver ‘pianificato’ molte opere ma gli ricordiamo che i romani non possono usare un render per andare al lavoro. La credibilità degli amministratori non si basa sulle promesse ma sulla capacità di realizzarle e su questo siamo a zero” - attacca Calenda. 

“Sulla ‘cura del ferro’ non accettiamo lezioni e una volta tanto rispondiamo con una domanda: dove sono le infrastrutture che avete promesso e di cui parlate come se fossero realizzate? Le due funivie smontabili, le tre linee di tram finanziate dal Governo centrale ma mai neanche avviate, le altre sei di cui parla che si trovano solo nella lettera a Babbo Natale. Zero nuovi tram in 5 anni, sia intesi come vagoni che come linee. Quelli attuali sospesi, come il 2, o costretti ad andare a passo d'uomo per assenza di manutenzione ordinaria. Il solito complotto mediatico? Il bilancio quindi, tolte le promesse e il Pums, ormai un libro dei sogni, è prossimo allo zero” - il severo sunto del leader di Azione. Ancora più duro sul capitolo della metro C, l’opera più longeva e costosa d’Italia. Cantieri aperti nel 2007.

Metro C: "Raggi firmava mozioni contro prolugamento, ora esulta per commissario"

“Il completamento della metro C è un tema su cui davvero ci chiediamo con quale coraggio il vicesindaco osi avventurarsi”. Calenda ricorda anche quando nel 2013 Virginia Raggi, allora consigliera di opposizione, firmò una mozione contro il prolungamento, per fermare quindi i lavori a San Giovanni. “Nel 2016: una volta eletti, iniziamo con le proposte deliranti, come su tutte le grandi opere (vedi Stadio della Roma). Prima dirottarla verso Corviale, poi un fantasioso referendum, poi finalmente si arrendono all'evidenza che serve completarla. A quel punto, il duro scontro con la realtà. Non essendo riusciti nemmeno a progettare i cantieri da piazza Venezia in poi, non si sa cosa fare con le talpe e finiscono tombate sotto il centro storico. Ritardi, costi in più e nessuna nuova fermata di metro per i romani. Un capolavoro tragicomico. La metafora - attacca Calenda - dell’inconcludenza e dell’incoerenza grillina in Campidoglio. C’è una cosa però di cui va dato atto all'amministrazione Raggi: è l'unica sulla Terra (che non è piatta), a rivendicare il proprio commissariamento come un successo politico”. 

Trasporti, Calabrese esulta: "Con la nomina del Commissario la Metro C avanti oltre Colosseo" 

Roma dimenticata dal Recovery Plan: per i trasporti solo mezzo miliardo

Intanto sul fronte dei trasporti per Roma è arrivata un’ulteriore doccia fredda: dal Recovery Plan arriveranno solo 500 milioni. Il Campidoglio aveva chiesto almeno 9 miliardi per realizzare metropolitane e ferrovie, necessarie per risollevare le sorti del disastroso trasporto pubblico romano. 
 

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