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Cronaca Ostia  / Via Guido Vincon

Roberto Spada sgomberato dall'appartamento occupato per 17 anni. I parenti insultano i carabinieri

Il 22 aprile scorso era stato eseguito dai carabinieri di Ostia un decreto di sequestro preventivo dell'immobile su delega della procura di Roma e ordine del gip

Dopo la notifica di sfratto, è arrivato lo sgombero. I carabinieri di Ostia hanno eseguito il provvedimento di fatto liberando l'appartamento occupato da Roberto Spada. Il fratello del boss Carmine ed esponente di primo livello clan del litorale viveva con la famiglia in via Guido Vincon, nel "suo" fortino di Ostia Nuova, da ormai 17 anni senza alcun titolo. 

Spada, all'arrivo dai carabinieri, non ha opposto resistenza. Lo stesso hanno fatto la moglie, nota insegnante di danza di Ostia, e i figli. Alcuni parenti e amici degli Spada sono scesi in strada insultando contro i carabinieri, ma tranne qualche animata protesta non ci sono stati momenti di particolare tensione. Non una novità il sostegno ricevuto da chi vive in quel quadrante di Ostia.

Spada, già sottoposto a sorveglianza speciale per tre anni e con il divieto di lasciare Roma, è in attesa di conoscere l'esito della Cassazione sulla rideterminazione della pena a seguito della sentenza della corte di assise d'appello che lo ha condannato a 10 anni di reclusione proprio per associazione di tipo mafioso. Secondo quanto si apprende andrà temporaneamente in albergo, poi da amici o in cerca di un'altra sistemazione. 

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La casa popolare occupata del 2006

Le indagini sull'appartamento sono partite dopo la denuncia dei carabinieri dello scorso mese di marzo, quando riscontrarono a Spada il reato di furto aggravato di energia elettrica: il fratello del boss Carmine si allacciava abusivamente dal suo alloggio occupato alla rete di un gestore. La scoperta grossa, però, è arrivata poco dopo e grazie al lavoro investigativo dei carabinieri di Ostia e della procura. Secondo quanto emerso, la coppia si sarebbe introdotta nel 2006 in quell'immobile, dopo uno "scambio" proposto a una donna.

Quella donna che prima viveva nell'appartamento via Vincon, infatti, era regolare assegnataria della casa all'interno 14 e occupante abusiva di quello all'interno 13. Insomma, due case, di cui una regolare e l'altra occupata poi unite in un'unica dimora. Il 17 giugno 2006, nell'estate dell'Italia campione del Mondo, Spada e la compagna proposero e ottennero o scambio. I due riescono così a ottenere una casa più grande in via Vincon, mentre in cambio le danno un appartamento in via Marino Fasan, già in precedenza occupato proprio dalla moglie di Spada. Il tutto in assenza di autorizzazioni da parte del Comune di Roma, quindi abusivamente.

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Eppure, secondo Spada e la moglie, lo sfratto e quindi lo sgombero erano il "solito teatrino". Questa la versione dei fatti che i due avevano scritto con un post su  Facebook, prima di cancellare il messaggio lasciato dopo la notifica di sequestro dell'appartamento occupato abusivamente da 17 anni. Sul "teatrino" oggi è calato il sipario.

Il commento 

Sul caso è intervenuto anche l'assessore al patrimonio e alle politiche abitative, Tobia Zevi: "Desidero innanzitutto ringraziare tutte le forze dell'ordine schierate questa mattina per effettuare lo sgombero degli alloggi occupati ad Ostia. Un'operazione di ripristino della legalità, condotta dai carabinieri del nucleo Investigativo del gruppo Ostia, che rappresenta un'ottima notizia per Roma e per i suoi cittadini".

"L'amministrazione è in prima linea contro chi, con la violenza, si approfitta del patrimonio pubblico, calpestando i diritti di chi è in attesa di una casa popolare. Poche parole e molti fatti - conclude Zevi -, l'alloggio liberato sarà oggi stesso allarmato e sottoposto a videosorveglianza, in attesa della sua successiva assegnazione non appena sarà dissequestrato".  

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