rotate-mobile
Cronaca Ostia  / Piazzale Lorenzo Gasparri

Roberto Spada torna libero. Fuochi d'artificio ad Ostia

L'esponente del clan di Ostia ha scontato la condanna per l'aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi. Su di lui pende ancora la condanna per il 416 bis

Infuria la polemica sulla scarcerazione di Roberto Spada, arrestato e condannato a sei anni per avere colpito con una testata al volto il giornalista Daniele Piervincenzi, all’epoca inviato di “Nemo”, arrivato a Ostia per un’inchiesta sui presunti rapporti di Casapound nel X Municipio.

Spada, esponente del clan di Ostia, è uscito dal carcere di Tolmezzo venerdì dopo aver finito di scontare la condanna, e il suo ritorno sul litorale è stato “celebrato” con una festa accompagna dall’esplosione di fuochi d’artificio. Immediate le reazioni, soprattutto alla luce del fatto che su di lui pendono ancora procedimenti penali: "Se la giustizia continua a essere strangolata dai cavilli giudiziari, se la lentezza dell'esecuzione delle pene diventa motivo per restituire alla città persone con condanne pesanti sulle spalle, se la criminalità può permettersi di festeggiare il ritorno di un boss, allora c'è da rivedere l'intero sistema giudiziario”, è stato il commento amareggiato di Maricetta Tirrito, portavoce del Comitato collaboratori di giustizia.

Scontata la pena per l’aggressione al giornalista Spada è stato scarcerato, ma per lui resta pendente l’accusa di associazione a delinquere, che dovrà passare il vaglio della Cassazione. Imputato nel processo per il duplice omicidio di due esponenti di clan rivale degli Spada, avvenuto nel 2011, i giudici avevano fatto cadere l’accusa (era invece stato condannato all'ergastolo il fratello Ottavio) ma avevano rideterminato la pena in 10 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso, riconosciuta al clan proprio dalla Cassazione lo scorso gennaio. Nei confronti di Roberto Spada è insomma definitiva la condanna per il 416 bis, ma non è ancora stata quantificata definitivamente la pena, e non è escluso che nei prossimi giorni la questura possa disporre nei suoi confronti una misura di sorveglianza.

"Al processo di appello, pur non avendo più la pena dell'ergastolo, Spada è stato comunque condannato a 10 anni; più aveva 6 anni da scontare la testata al giornalista Piervincenzi - sottolinea Tirrito - Eppure è libero di tornare nella 'sua' roccaforte, visto che evidentemente i 10 anni non sono ancora diventati esecutivi e la legge, non certo la giustizia, lo prevede. Una scarcerazione che rappresenta un pugno nello stomaco di coloro che collaborano con la giustizia, che lottano per affermare il concetto che il territorio non può essere lasciato in mano alla criminalità. Ma se il coraggio delle denunce e gli sforzi investigativi lasciano il passo a mere questioni burocratico-giuridiche, la rabbia civile sale”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roberto Spada torna libero. Fuochi d'artificio ad Ostia

RomaToday è in caricamento