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Nuova Ostia, sgombero palazzine popolari: il Comune rassicura i cittadini e parla di "nuovi alloggi"

L'assessora Vivarelli: "Gli inquilini a breve verranno convocati dal Dipartimento per ricevere le corrette informazioni e per la progressiva assegnazione di un nuovo alloggio". Unione Inquilini: "No a deportazioni"

Se non sarà sgombero, sarà un trasferimento in nuovi alloggi. Chi vive nelle palazzine popolari di Nuova Ostia, quelle di proprietà della Larex, rischia seriamente di dover lasciare il proprio appartamento di via Fasan ed essere mandato in un altro quartiere di Roma anche se, al momento, ancora non è stato reso noto quale. Resta ancora con diversi punti interrogativi, nonostante le rassicurazioni del Movimento 5 Stelle, la questione che gravita intorno alle palazzine Erp che ospitano 100 famiglie, con i residenti che rischiano di essere allontanati dalle case in cui vivono dal 28 luglio.

Se per chi vive nei 41 appartamenti a rischio sgombero dal 12 agosto delle case ex Armellini, ora Moreno Estate, le rassicurazione del Comune sembrano più chiare, quelle per le quattro palazzine delle case Larex no. In questo caso, stando a quanto emerso da fonti del Campidoglio, una trattativa non c'è. E qui, vista anche la deadline di fine luglio, le preoccupazioni restano come ha sottolineato anche il sindacato di Unione Inquilini, anche durante l'ultima commissione Trasparenza tenuta (in streaming) in Comune.

Le rassicurazioni dell'assessore Vivarelli

"Chi vive negli alloggi popolari di Ostia non perderà la casa", ha assicurato l'assessore del Patrimonio e Politiche Abitative del Comune Valentina Vivarelli che già si era fatta sentire sul tema. Ieri Vivarelli ha partecipato al Consiglio straordinario del X Municipio e nel pomeriggio alla Commissione regionale urbanistica, politiche abitative e rifiuti: "Ho voluto rassicurare che stiamo compiendo tutte le azioni necessarie per scongiurare qualsiasi situazione critica nel graduale rilascio degli immobili privati di via Fasan dove sin dagli anni 70 sono stati collocati nuclei familiari per edilizia residenziale pubblica. Gli inquilini a breve verranno convocati dal Dipartimento per ricevere le corrette informazioni e per la progressiva assegnazione di un nuovo alloggio. Ricordo che il contratto per fitti passivi Erp per via Fasan è stato firmato nel 2001, giunta Veltroni, lasciato scadere nel 2013 senza individuare contestualmente una soluzione a lungo termine per le famiglie".

Le richieste di Unione Inquilini

Ed è prorio la questione della assegnazione dei "nuovi alloggi" che preoccupa il sindacato di Unione Inquilini e chi vive lì: "Siamo contrari a qualsiasi decisione calata dall'alto e alle deportazioni in altri quartieri senza un tavolo di confronto con le parti sociali e gli inquilini che vivono lì", tuona a RomaToday Emanuela Isopo che rappresenta ad Ostia proprio il sindacato. "Ho ascolto con attenzione quanto detto dell'assessore e dalla Giunta, ma al momento mancano soluzione effettive e il tempo stringe. Quando abbiamo sentito dire che si sta valutando il costo dei traslochi di queste persone ci si sono drizzate le antenne. Torniamo a chiedere un tavolo partecipato. Serve una comunicazione più capillare, quanto meno più umana. Le persone non possono sapere di essere soggette a possibili sgomberi attraverso avvisi affissi negli androni delle palazzine", continua Isopo.

Che quel tavolo comune serva, lo ha richiesto anche Franco De Donno, di Demos - Laboratorio Civico X, con un documento approvato dal consiglio del X Municipio: "Il testo dà mandato alla presidente Di Pillo di attivarsi per costruire un tavolo di concertazione formato da tutte le rappresentanze istituzionali e amministrative interessate al fine di tutelare il diritto alla casa. È stato chiesto inoltre di informare e coinvolgere i residenti su tutte le procedure che li riguardano, poiché questo silenzio da parte delle amministrazioni non è perdonabile". Da capire se la richiesta verrà presa in considerazione dal M5s che, stando anche a quanto scritto da Paolo Ferrara, consigliere comunale che ad Ostia ha la sua roccaforte, sembra voglia procedere con incontri diretti con le famiglie e con con altri interlocutori: "Sarà nostra cura convocare gli inquilini nei nostri uffici dipartimentali per dare loro le corrette informazioni e per regolarizzare un progressiva assegnazione di nuovi alloggi dove ce ne sarà bisogno", si legge su Facebook ricalcando la stessa linea di Vivarelli.

La mancata pulizia di Ama 

Sul tavolo, poi, c'è anche la questione toccata anche dalla Avvocatura Capitolina e dal Tar che hanno ribadito come la Larex non abbiamo potuto puntellare le 4 palazzine di via Marino Fasan, mettendole quindi in sicurezza ed evitando crolli visto lo stato fatiscente delle mura, perché il Municipio non aveva provveduto, come richiesto, alla rimozione dei rifiuti. "Abbiamo saputo solo ieri che sei mesi fa Ama non ha voluto pulire una serie di masserizzie ai lati e vicino le palazzine perché i dipendenti si sarebbero rifiutati di intervenire in quanto hanno giudicato quelle case pericolose. Le famiglie, con i bambini, possono viverci, ma nessuno vuole pulire?". 

Quelle opere di pulizia sarebbero stati propedeutici proprio per la messa in sicurezza degli stabili. "Sono passati 6 mesi, nessun intervento nemmeno in somma urgenza, per consentire alla proprietà il puntellamento degli edifici e la messa in sicurezza di centinaia di persone. È pericoloso per gli operatori Ama, ma non per i residenti di via Marino Fasan. Un fatto di una gravità inaudita sotto il profilo politico, amministrativo e a nostro avviso anche penale", sottolinea in una nota Labur che segue da sempre la vicenda.

Ferrara: "Si avvelena i pozzi per il solo consenso elettorale"

Il Movimento 5 Stelle, tuttavia, continua a fare muro, respingendo ogni possibilità di sgombero. "Il lavoro che abbiamo intrapreso è un impegnativo percorso a step successivi volto a chiudere, una volta per tutte, una vicenda dai pesanti risvolti umani e sociali che si trascina pesantemente da 50 anni. La priorità è sempre quella di tutelare le famiglie", ha aggiunto Vivarelli nel suo post. A darle manforte proprio lo stesso Ferrara, consigliere comunale che ad Ostia ha la sua roccaforte: "Chi vive negli alloggi popolari di Ostia, non perderà la casa. Questo è chiaro. Lo dico molto arrabbiato a chi avvelena i pozzi per il solo consenso elettorale, sulla pelle dei cittadini. Lo dico con forza e rispetto alle famiglie che giustamente sono preoccupate: noi vogliamo chiudere, una volta per sempre, questa vicenda che va avanti oltre da 50 anni. La priorità per noi è quella di tutelare voi e la nostra comunità".

A rispondergli, Margherita Welyam, capogruppo del Pd del X Municipio: "Spiace che la Maggioranza abbia votato contrariamente a uno dei due emendamenti proposti dal Pd in cui si chiedeva al Municipio, visto il principio di sussidiarietà a cui ci si può appellare e considerata la sentenza del Tar che dimostra l'inadempienza del Comune, partecipando attivamente alla trattativa. Anche solo dimostrare l'intenzione di volerlo fare e non nascondersi dietro i soliti "non è possibile", sarebbe servito a sollecitare in maniera più forte il comune a prendersi le proprie responsabilità. Deludente l'atteggiamento dell'assessore presente in aula, la quale non ha risposto a molte delle domande fondamentali fatte. Si parla della volontà di Roma Capitale di cercare degli stabili di proprietà comunali da mettere a disposizione delle famiglie. Ma non si è capito né come, né quando e né dove questo avverrà. Di conseguenza, sembra che la volontà sia quella di prolungare il più possibile i tempi per lasciare la gestione della situazione alla prossima amministrazione".

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