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Cronaca

Omicidi Prati, dalla sequenza dei delitti al mistero della fuga: cosa sappiamo e cosa va chiarito

Domani mattina l'interrogatorio di convalida del fermo di Giandavide De Pau. Si lavora per ricostruire quanto accaduto e per trovare l'arma

I tasselli piano piano si stanno incasellando. La squadra mobile della polizia di Stato e la procura di Roma stanno ricucendo ogni passo di Giandavide De Pau e, grazie all'ausilio dei testimoni e delle immagini delle telecamere di sorveglianza acquisite in zona Prati, la vicenda sta assumendo un quadro sempre più chiaro. Alcuni punti, tuttavia, restano da decifrare come ad esempio la tipologia di arma usata da De Pau per uccidere le sue vittime e il movente.

Per domani mattina è stato fissato l'interrogatorio di convalida del fermo del 51enne romano accusato del triplice omicidio di Prati. L'atto istruttorio si svolgerà nel carcere di Regina Coeli dove l'indagato è stato trasferito sabato sera al termine dell'interrogatorio in questura. Sempre domani i pm di piazzale Clodio affideranno l'incarico al medico legale per le autopsie che verranno svolte all'istituto di medica legale del Gemelli.

La cronologia degli omicidi

Con il passare delle ore comunque emergono nuovi particolari e soprattutto una cronologia invertita rispetto a quella fornita fino a oggi da chi indaga. De Pau mercoledì avrebbe consumato droga con una sua amica cubana. La mattina di giovedì, dopo aver fissato un appuntamento, avrebbe ucciso prima le due cinesi, forse dopo aver consumato un rapporto con una di loro. Poi con l'auto si sarebbe spostato in via Durazzo dove ha ucciso Marta Castano Torres

Non è chiaro se i due avessero consumato un rapporto, così come al momento non è chiaro che De Pau avesse chiesto aiuto alla donna che già conosceva per poi uccidere ad un suo eventuale rifiuto. Elementi da chiarire da chi indaga, anche grazie all'autopsia. La versione data finora dall'uomo accusato dal triplice omicidio non convince del tutto. 

I punti da chiarire

Fatto sta che da via Durazzo, De Pau sarebbe fuggito sulla sua Toyota IQ e poi è stato coinvolto in un incidente stradale mentre si allontanava per non essere individuato dalla polizia che, alle 12, si trovava già in via Riboty con i poliziotti che poco dopo hanno raggiunto anche via Durazzo. Il 51enne ex autista e guardaspalle del boss Michele Senese non è stato preso per un soffio.

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Ora bisogna capire chi ha chiamato il carro attrezzi per far sparire l'auto ritrovata ieri in un deposito. È possibile che, pur senza telefonino (lasciato a casa delle cinesi), De Pau abbia ricevuto l'aiuto di qualcuno? 

Dopo gli omicidi

Da quanto emerge dalla ricostruzione degli investigatori, il 51enne ha proseguito in taxi verso via Milazzo dalla sua amica cubana. Nelle ore successive, quindi, il presunto killer avrebbe "vagato" per ore in zona Termini. Rimane un mistero cosa abbia fatto nella giornata di venerdì, prima di andare madre e della sorella dove la polizia lo ha trovato. Con la sorella De Pau avrebbe parlato al telefono senza però ottenere aiuto. Anzi, lei ha chiamato i carabinieri (che hanno subito allertato la squadra mobile) per confessare i suoi sospetti sul fratello. 

Domani nell'interrogatorio di convalida si cercherà di risolvere alcuni punti in sospeso. Perché ha scelto di uccidere quelle donne? Quale arma ha usato? Giandavide De Pau è accusato di triplice omicidio aggravato, mentre i pm non gli contestano la premeditazione. 

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