De Pau controllato a vista in carcere. L'arma e il movente i punti in sospeso degli omicidi di Prati
Oggi verrà affidato l'incarico al medico legale per eseguire le autopsie delle tre donne uccise giovedì a Roma
Quale arma ha usato Giandavide De Pau? Perché il cinquantunenne - accusato dei tre omicidi di Prati - ha ucciso Marta Castano Torres e le altre due donne cinesi? E poi, ancora, qualcuno ha aiutato il (presunto) triplice omicida a nascondersi per 41 ore? Dubbi che restano in sospeso ai quali gli investitori sono chiamati a rispondere, nella vicenda delle tre donne uccise in Prati e della breve fuga fino al fermo avvenuto nella abitazione della sorella e della madre a Ottavia.
Il caso non è chiuso
La polizia continua ad indagare. Al momento, nonostante la parziale confessione di Giandavide De Pau, già autista e guardaspalle del boss Michele Senese, ci sono ancora punti oscuri. A cominciare dal movente, che viste le condizioni in cui De Pau è stato trovato, potrebbe anche non essere chiarito mai.
L'uomo accusato di triplice omicidio avrebbe vagato per Roma per più di un giorno fino a quando la sorella ha confessato i suoi sospetti ai carabinieri e con la polizia, già sulle sue tracce, che lo ha sottoposto a fermo. Nel suo interrogatorio durato sette ore, De Pau non ha spiegato il perché ha aggredito Marta Castano Torres in via Durazzo e poi la 25enne e la 45enne cinesi in via Augusto Riboty. L'ex autista di del boss Senese ha detto non ricordare nulla dell'incontro con la colombiana e di aver visto solo sangue nell'appartamento delle donne cinesi.
Il blackout, chi ha aiutato De Pau?
Poi il blackout durato, secondo quanto raccontato dall'uomo, circa due giorni durante i quali avrebbe "vagato per la città senza dormire e mangiare, con gli abiti ancora sporchi di sangue". Nel corso dell'interrogatorio, De Pau ha sostenuto che la sera prima l'ha trascorsa con una ragazza cubana con cui ha consumato anche cocaina e di avere poi preso appuntamento con il "centro massaggi" gestito dalle cinesi.
La droga e i farmaci
L'uomo, che nel 2008 e nel 2011 è stato ricoverato in un centro psichiatrico, era in cura presso un Sert e seguiva un percorso farmacologico dopo che gli era stata diagnosticata una patologia legata al disturbo della personalità. De Pau, dipendente da cocaina, potrebbe aver perso il controllo per problemi mentali? Oppure si tratta di una strategia per attenuare la posizione?
Le domande senza risposta sul caso
Perché ha scelto proprio quelle tre donne? Un caso? De Pau era un frequentatore di escort. Secondo quanto emerso, Marta Castano Torres pubblicava annunci su internet dando appuntamento ai clienti a Centocelle. Possibile che De Pau l'avesse conosciuta lì e poi "scovata" nella sua abitazione in zona Prati?
Nelle prossime ore è attesa l'udienza di convalida del fermo davanti al gip, nel carcere di Regina Coeli. Bisogna capire cosa sia scattato nella mente di De Pau. Poi resta il dubbio sull'arma usata, ancora non trovata. È stato usato uno stiletto o un pugnale? Il 51enne resta controllato a vista nel reparto covid del carcere di Regina Coeli. E intanto l'attenzione rimane forte ad Ottavia: "Se avete un'anima, abbiate rispetto per il dolore di una famiglia. Non suonate e no fate domande", è scritto sul portone di casa della famiglia.
Nei suoi confronti l'accusa è di triplice omicidio aggravato. I pm non gli contestano la premeditazione. Oggi verrà affidato l'incarico al medico legale per eseguire le autopsie delle tre donne uccise giovedì a Roma.
L'atto istruttorio verrà effettuato all'istituto di medicina legale del Gemelli dove si trovano le tre salme. Obiettivo di chi indaga è tentare di accertare che le ferite sui corpi delle tre prostitute, una donna colombiana di 65 anni e due ragazze asiatiche, ancora non identificate ma probabilmente cinesi, siano state provocate dalla stessa lama.