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Sit-in dell'associazione l'Edera davanti al Municipio 19. Milioni: "Parteciperemo ad un bando del Comune"

L'associazione sta protestando con un sit-in ad oltranza davanti al Municipio. Il presidente sta cercando una soluzione per consentire agli sgomberati di Largo Sacconi di continuare a sopravvivere facendo i rigattieri

Non demordono gli aderenti all'Associazione L'Edera e da oggi sono sotto il Municipio XIX per protestare con fischietti, manifesti e un sit-in. Tutto con regolare permesso della polizia per chiedere al presidente Alfredo Milioni, per l'ennesima volta, di trovare una soluzione per continuare a fare i rigattieri. Il 27 ottobre 2011 infatti i soci dell'Edera sono stati sgomberati da Largo Sacconi per motivi di ordine pubblico. La loro intenzione ora è "restare sotto il Municipio 19 ad oltranza - come spiega la vice presidente Roberta Liberati - fin quando non troveremo una soluzione per lavorare e sopravvivere".

Data la situazione estremamente delicata abbiamo chiesto al presidente Milioni cosa potrà fare il Municipio per l'Associazione L'Edera. "Ribadisco - esorisce Milioni - l'impossibilità amministrativa di trovare una soluzione come richiesta dagli aderenti dell'associazione L'Edera. Alle associazioni non possono essere concessi più di sei giorni annuali, come disposto dalla delibera comunale 33 che fa riferimento ai dispositivi regionali. Gli operatori dell'Edera - continua Milioni - vorrebbero tre giorni a settimana, martedì, giovedì e sabato, di tutto l'anno. Naturalmente questo non è possibile né per loro né per altri. Qualora il Municipio decidesse di istituire un mercato saltuario dovrebbe esplicarsi apposito bando pubblico al quale gli aderenti dell'Edera non potrebberio partecipare perché nessuno di loro ha il titolo autorizzativo individuale".

Il discorso prosegue evidenziando il fatto che i rigattieri avevano iniziato ad occupare Largo Sebastiano Vinci. "L'area che hanno occupato e dalla quale sono stati sgomberati una seconda volta è indisponibile a qualsiasi attività infrasettimanale perché destinata a parcheggio. Segnalo - continua Milioni - che l'area del parcheggio della Provincia, prospicente l'entrata del Santa Maria della Pietà, tra non molto tempo sarà interessata a dei lavori dato che con i fondi di Roma Capitale si deve realizzare un parcheggio di accesso al Santa Maria della Pietà stesso. Pertanto, nel breve periodo, in quel parcheggio dovranno sostare tutti quelli che ora sostano nel Santa Maria della Pietà. Una volta realizzato il parcheggio si procederà alla pedonalizzazione del parco del Santa Maria della Pietà  spiega Milioni - così come deciso dalla conferenza interistituzionale Regione-Provincia-Comune-Municipio. Il parco del Santa Maria della Pietà dovrà diventare ad uso esclusivo dei cittadini, pertanto le macchine sosteranno in tutti i parcheggi esterni, compresa l'area di Largo Sebastiano Vinci. Il parcheggio della Provincia non sarà sufficiente ad ospitare tutte le automobili. E' per questa ragione che il Municipio non ha mai creato bandi inerenti quell'area".

Il presidente del Municipio 19 spiega cosa vorrebbero gli aderenti dell'associazione L'Edera. "In deroga a quanto previsto dalle disposizioni regionali e comunali, loro chiedono che in via temporanea gli venga assegnata un'area e poi chiudere un occhio sui tempi: vorrebbero un posto per tutto l'anno. Ebbene - continua Milioni - come l'esperienza di Largo Sacconi ha già dimostrato, ciò non è possibile: ovunque si prospetti l'ipotesi di sistemazione del mercato, si sparge apprensione tra i cittadini. L'unica soluzione consiste in un progetto a carattere sociale da svilupparsi presso il campo nomadi di via Cesare Lombroso".

Milioni spiega a questo punto come mai ha scelto di dare un permesso domenicale l'11 dicembre 2011 all'associazione l'Edera per fare il mercato a ridosso del campo nomadi del Santa Maria della Pietà, in via Cesare Lombroso. In proposito pubblichiamo quello che gli operatori dell'associazione hanno riportato sulla pagina Facebook 'Primavalle, Associazione culturale L'Edera', documentando quanto raccontato con foto. "L’unico permesso che sono stati capaci di darci - scrive Roberta Liberati sulla pagina Facebook - è stato per il giorno 11/12/2011 nell’area in via Cesare Lombroso chiusa da un masso di venti tonnellate che avremmo dovuto spostare noi il giorno prima dell’apertura e che avremmo dovuto pulire noi essendo pieno di sporcizia, il tutto a fianco al campo nomadi, dove gli stessi non ci avrebbero fatto aprire e dove gli ispettori della questura di Primavalle, passando per caso nel vedere la confusione che si era creata con i nomadi, intervenendo ci hanno proibito giustamente di aprire per questioni di sicurezza pubblica anche qualora fosse stato possibile accedervi, informando il XIX° dell’irresponsabilità che avevano avuto dandoci quel permesso".

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Milioni spiega a questo punto le sue ragioni. "Avevo scelto quell'area in primo luogo perché la domenica l'area è già presidiata dalla polizia municipale che sta lì per il mercato domenicale. In secondo luogo l'ho scelta per verificare se la loro presenza fosse compatibile con quella dei nomadi per un progetto di reinserimento lavorativo. Gli operatori dell'associazione L'Edera avevano detto che avrebbero trascinato il masso, ma si sono resi conto che era un'impresa impossibile ed hanno dovuto desistere. Inoltre i nomadi, tirando anche sassi, hanno fatto capire di non gradire la loro presenza e sono stato contattato il 10 dicembre dalla polizia per chiedere di revocare quel permesso per motivi di ordine pubblico".

Milioni sta però lavorando per trovare una soluzione efficace. "Io non posso risolvere problemi che non mi competono - commenta - l'unica soluzione per me è la riproposizione di un progetto a carattere sociale, nonostante il fallimento del progetto con gli zingari, ad esempio un progetto di borse lavoro destinate al recupero di ex detenuti e di soggetti a rischio. Se il Comune di Roma finanzierà noi siamo disposti a fare una proposta: c'è un avviso pubblico del 14 dicembre del Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute per la selezione di un organismo per la realizzazione di un progetto finalizzato al contrasto del disagio sociale nel territorio di Roma Capitale, l'importo è di 155mila euro. Ora, la delibera 60 del 2010 prevede che le cooperative sociali possono avere affidamenti diretti, soprattutto quelle di tipo b (persone svantaggiate e disabili). Il bando scade alle 12.00 del 18 gennaio 2012: dovrò far partecipare al bando una cooperativa sociale che nel 19esimo municipio li controllerebbe. Io lo proporrò al dipartimento quattordicesimo. Me ne occuperò in giornata", assicura Milioni concludendo le sue riflessioni.

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