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Tre elettori su quattro vogliono il termovalorizzatore di Roma. Ma la gestione Gualtieri è bocciata

Secondo un sondaggio BiDiMedia chi vota Rocca e D'Amato vuole l'impianto per chiudere il ciclo dei rifiuti della Capitale. Ma solo il 30% è soddisfatto del primo cittadino

Sì al termovalorizzatore, no a Gualtieri. E' più o meno questo il risultato del sondaggio BiDiMedia per RomaToday, realizzato nei giorni scorsi ad un mese dalle elezioni regionali del Lazio che si terranno il 12 e 13 febbraio. 

Oltre 7 elettori su 10 vogliono il termovalorizzatore a Roma

Da quanto è emerso, infatti, il 75% di tutti coloro che hanno risposto al questionario online si sono detti favorevoli alla costruzione del termovalorizzatore di Roma, un impianto per l'incenerimento dei rifiuti che porterà a Santa Palomba, nel IX municipio, circa 600.000 tonnellate di "monnezza" ogni anno, contribuendo alla chiusura del ciclo dei rifiuti nella Capitale. 

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Plebiscito per l'impianto tra chi vota Rocca

Se si estrapolano i dati relativi alle risposte di chi voterà Francesco Rocca (centrodestra), la percentuale schizza all'88%. Curioso rilevare che tra novembre e dicembre 2022 il tema dell'inceneritore di Roma è stato al centro di un accesissimo dibattito che ha visto partecipare anche alcuni notabili del partito di Giorgia Meloni, principale sponsor di Rocca. Tra loro Fabio Rampelli, deputato e papabile candidato nel Lazio fino a che non è stato scelto l'ex presidente della Croce Rossa, entrato a gamba tesa contro l'impianto meno di due mesi fa: "Non bisogna costruire questa maxistufa dove gettare materie prime - dichiarò in collegamento durante un consiglio municipale tematico - ma  spendere 600/700 milioni di euro per rendere efficace ed efficiente la raccolta differenziata". Ma anche lo stesso Rocca il 4 gennaio aveva messo in imbarazzo la coalizione: “Il termovalorizzatore da solo non è la risposta. Inoltre per dove è ubicato dico che la viabilita lì è chiusa. E credo che servirà in maniera minima". Una settimana dopo ha aggiustato il tiro

Termovalorizzatore sì, termovalorizzatore no. I dati

Gli elettori del M5S dicono "no" all'inceneritore

Stesso plebiscito, o quasi, per gli elettori di D'Amato, forti anche della presenza di una parte di sostenitori del Terzo Polo che spinge fortemente per l'impianto annunciato da Roberto Gualtieri lo scorso aprile. L'87% è favorevole e rimarca senza dubbio una delle principali motivazioni che hanno spinto Giuseppe Conte a rompere con il Pd. Tra chi dovrebbe votare la candidata del M5S Donatella Bianchi, infatti, solo il 21% si è detto favorevole all'inceneritore. Anche per questo una parte degli ecologisti si è sfilata, passando a sostenere la giornalista ex presidente del Wwf Italia. 

Gualtieri bocciato: dopo poco più di un anno solo il 30% è soddisfatto del suo operato

Passando alla soddisfazione dell'elettorato nei confronti dell'operato di Roberto Gualtieri fino ad oggi, è evidente che nel complesso la maggior parte di chi ha risposto al sondaggio non è contento: addirittura il 70% non è favorevole. La percentuale più bassa, ovviamente, è tra chi a ottobre 2021 ha espresso preferenza per Enrico Michetti, l'avvocato scelto da Giorgia Meloni per correre in Campidoglio, sconfitto al ballottaggio: 5%. Si sale al 15% tra gli elettori di Virginia Raggi, finita quarta al primo turno dopo 5 anni e mezzo di governo della città. Il 27% di chi aveva scelto Carlo Calenda, leader di Azione, è contento dell'operato di Gualtieri. E, come prevedibile, il 62% di chi aveva votato l'ex ministro dell'economia dà ancora fiducia al primo cittadino. 

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