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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Peste suina, due maiali infetti in un allevamento: "Tutti i capi saranno abbattuti"

Dai cinghiali l'infezione si è trasferita sui primi due maiali. D'Amato: "Sono nella zona perimetrata"

Aumentano i casi di animali contagiati dalla peste suina africana. Il virus, che a Roma aveva finora riguardato soltanto i cinghiali, ha infatti raggiunto anche i suini domestici.

I maiali contagiati

“La peste suina provocata dai cinghiali entra in un piccolo allevamento della zona perimetrata – ha fatto sapere l’assessore alla sanità Alessio D’Amato – Sono stati rilevati infatti due casi di positività. Queste sono le notizie appena fornite dall’Istituto Zooprofilattico. Tutti i capi saranno immediatamente abbattuti da parte dei servizi veterinari della Asl ed è in corso la riunione della task-force”. Si tratta della cosiddetta cabina di regia che prevede la collaborazione tra il ministero della salute, il commissario straordinario, la prefettura di Roma, la regione, Roma Capitale e la città metropolitana. Una realtà che viene coordinata dalla prefettura di Roma. E' quello l'organismo che stabilisce operativamente quali misure mettere in campo, sul piano delle catture e degli abbattimenti.

Le due ordinanze

Ad inizio maggio era stato rilevato nel comune cittadino il primo caso di peste suina africana. A farne le spese, in quel caso, era stato un ungulato della riserva dell'Insugherata, nel quadrante nord della Capitale. L'accertamento di ulteriori casi aveva spinto il presidente della regione Lazio a firmare un'ordinanza, con cui sono state elencate le prime misure di contenimento ed il perimetro della zona infetta, inizialmente compreso all'interno del raccordo anulare. Su richiesta della commissione europea, la successiva ordinanza, firmata questa volta del commissario straordinario, ha esteso la cosiddetta “zona infetta” anche oltre il GRA, fino a La Storta. 

Il primo cinghiale fuori Roma

A fine maggio è stato accertato un ungulato infetto anche fuori dal comune capitolino. L'animale è stato infatti rinvenuto nel territorio di Borgo Velino, vale a dire nella provincia di Rieti. Conseguentemente anche per quell'area è stata predisposta un' apposita “zona infetta”.

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