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Cronaca

Salumiere gli sferra un pugno, lui lo uccide: così si è nascosto per un anno per sfuggire all'arresto

Angelo Sabatucci, il giovane che ha ucciso Paolo Corelli, è stato arrestato dai carabinieri sabato scorso all'aeroporto di Fiumicino mentre stava tornando da Barcelona. Nei guai anche il fratellastro, il fiancheggiatore che lo avrebbe aiutato a nascondersi

Anche questa volta c'entra la droga. Dopo un anno e un mese i carabinieri hanno chiuso il cerchio in merito all'omicidio di Paolo Corelli, salumiere in un supermercato di Fiumicino, ucciso sotto casa all'alba di lunedì 14 febbraio del 2022, a San Giorgio di Acilia. A finire in manette un ragazzo di 27 anni, Angelo Sabatucci, che viveva proprio nello stesso palazzo di Corelli. Il giovane, dopo aver ucciso la vittima, era scappato in Spagna, a Barcellona, dove si era rifugiato. Ad aiutarlo in questo tempo sarebbe stato il fratellastro, Gianluca Losappio, nome noto alle forze dell'ordine. 

Per Sabatucci si sono aperte le porte del carcere, così come per il suo fiancheggiatore che per sostenerlo aveva organizzato una serie di estorsioni pur di . I carabinieri lo hanno bloccato definitivamente sabato, nei pressi dell’aeroporto di Fiumicino, di rientro dalla Catalogna. Gli uomini del nucleo investigativo di Ostia sono arrivati a lui analizzando i tabulati telefonici, le intercettazioni, le dichiarazioni dei testimoni, i risultati dell'autopsia sul corpo di Corelli, gli accertamenti balistici e la ricostruzione dei rapporti tra la vittima e l'indagato.

Il movente dell'omicidio

Pochi giorni dopo l'omicidio, il presunto assassino si era reso irreperibile, lasciando l'Italia con un documento falso. Stando a quanto ricostruito dai militari e dalla procura, Sabatucci avrebbe agito con l'aggravante della "premeditazione e dai futili motivi" avendo pianificato l'esecuzione per vendicarsi di una aggressione subita la sera precedente dal Corelli per questioni legate a somme di denaro di cui quest'ultimo era debitore nei suoi confronti.

Un pugno, appunto. Uno smacco che il 27enne non ha voluto lasciare impunito, soprattutto perché lì nel quartiere le voci corrono e un affronto rischia di far perdere "prestigio". L'indagato dovrà rispondere anche dei reati di porto illegale di armi e detenzione di documento falso. Ma per quale motivo è avvenuto l'omicidio. 

Secondo quanto appreso da RomaToday, nel 2021 - un anno prima del delitto - i carabinieri avevano arrestato il fratello di Paolo Corelli con un chilogrammo di droga. Sostanza stupefacente che l'uomo avrebbe trasportato per conto di Sabatucci. Come capita nell'ambiente, chi organizza questi "lavori" dovrebbe garantire un sostentamento economico alla famiglia dell'arrestato, ma così non sarebbe stato.

Corelli avrebbe così accusato Sabatucci di essere responsabile dell'arresto del fratello. Discussioni che sarebbero sfociate in una animata lite tra i due - che si conoscevano bene - il 13 febbraio del 2022, quando il salumiere avrebbe preso a pugni quello che qualche ora dopo sarebbe diventato il suo killer. Il giorno di San Valentino, quindi, l'omicidio con Corelli sorpreso sotto casa mentre stava andando al lavoro.

Arrestato anche il fratellastro

Destinatario della medesima ordinanza, che dispone anche per lui la custodia cautelare in carcere, anche il fratellastro di Sabatucci. Anche lui, Gianluca Losappio, è stato arrestato dai carabinieri, perché indiziato del reato di estorsione.

Losappio, secondo la ricostruzione, avrebbe pianificato e un'aggressione nei confronti di due persone, per reperire il denaro necessario per pagare le spese al fratellastro, per sottrarsi alla cattura, fuggendo all'estero. Estorsione che Losappio avrebbe fatto anche nei confronti di altre persone che non avrebbero mai denunciato. 

I dubbi fugati

L'esecuzione di Corelli, in un primo momento, aveva fatto propendere in un primo momento per una pista passionale - subito scartata - visto la data evocativa in cui avvenne l'assassinio e perché il delitto fu consumato a poca distanza della sua ex compagna. La seconda la pista degli affari nello spaccio

Da quanto ricostruito Corelli, che pur voleva far valere le sue ragioni in merito all'arresto del fratello, non aveva conti in sospeso con la malavita locale. Lui con lo spaccio non c'entrava nulla. Separato e padre di una bimba di neanche dieci anni, quella mattina era uscito intorno alle sei per recarsi a lavoro. Non ci è mai arrivato. 

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