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Sabato, 27 Aprile 2024
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Blitz transfemminista alla Sapienza: "Bruciamo tutto" blocca le lezioni e suona l'allarme antincendio

Alcune attiviste hanno tappezzato di cartelli la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'ateneo: "Vi sentite sicure nell'università?" hanno chiesto alle studentesse

Hanno spinto l’interruttore dell’allarme antincendio ed esposto cartelli per denunciare le molestie e la violenza di genere. Protagonista dell’azione, che si è svolta venerdì 15 marzo alle 10.30, nella Facoltà di Lettere e filosofia della Sapienza, è stato il movimento “Bruciamo tutto”, che dopo lungotevere in Sassia ha scelto l’ateneo romano, oggetto di diverse contestazioni e occupazioni dopo il caso molestie, per compiere un nuovo blitz. “C’è un allarme - hanno gridato -. La violenza di genere è un allarme”.

“Bruciamo tutto” alla Sapienza

Le persone coinvolte nell’azione hanno scritto i nomi delle vittime di femminicidio degli ultimi tre mesi (19 dopo Giulia Cecchettin) e li hanno appesi alle pareti del corridoio. Poi sono entrate nelle aule, interrompendo le lezioni e attirando l’attenzione di studenti e professori e raccogliendo anche alcuni applausi. “Vi sentite sicure in questa università?” ha chiesto un’attivista ad alcune studentesse. “Sono una studentessa e non mi sento sicura in università - ha dichiarato Alessandra, un'altra componente di Bruciamo tutto -. I femminicidi sono la punta dell’iceberg di un sistema strutturale che passa anche da qui: dalle molestie, dai catcalling, dalla violenza verbale e psicologica oltre che fisica, da tutto ciò che incarna la cultura dello stupro. Adesso basta". L’azione è terminata dopo circa mezz’ora, in seguito a un intervento della Digos.

VIDEO | Azione di "Bruciamo tutto" alla Sapienza: le attiviste interrompono le lezioni

Le rivendicazioni

“Non basta un minuto di silenzio, né il rumore l’8 marzo e il 25 novembre – rivendica il movimento - la lotta contro il sistema patriarcale va avanti ed è sempre più forte. Suonare l’allarme antincendio significa richiamare l’attenzione di tutt? su un’emergenza in corso: quella delle molestie e degli abusi all’ordine del giorno nelle università, luoghi per eccellenza dove ogni persona dovrebbe sentirsi sicura e libera di esprimersi. L’ambiente universitario è già in fermento, come dimostrano diverse azioni di protesta andate in scena recentemente. Il 2 marzo il collettivo Cambiare Rotta aveva imbrattato di vernice rossa una foto della rettrice della Sapienza Antonella Polimeni. Bruciamo tutto si unisce a queste voci portando la disobbedienza civile nonviolenta”.

Le altre azioni di “Bruciamo tutto”

Il 13 marzo il movimento aveva effettuato un blitz in piazza della Rovere, bloccando il traffico ballando la pizzica con striscioni e tamburelli. Era stata anche versata della vernice sulla strada. Un’azione che ha seguito di pochi giorni quella alla stazione Termini, quando attivarono gli allarmi della stazione imbrattando le vetrine dei negozi e il pavimento dello scalo ferroviario.

Il caso molestie alla Sapienza

Sono settimane che la Sapienza, e la sua rettrice, Antonella Polimeni, sono oggetto di contestazioni da parte di diversi collettivi e associazioni. Da Cambiare Rotta, che ha imbrattato una foto della rettrice con della vernice rossa a Sinistra universitaria, le cui attiviste hanno più volte interrotto le lezioni, esponendo cartelli con scritto "Non mi sento sicura". Polimeni è accusata di non fare abbastanza per contrastare le molestie e violenze di genere nell’ateneo. E di sminuire anche il problema, soprattutto dopo la diffusione dei dati dei casi di molestie, sulla base delle segnalazioni arrivate alla consigliera di fiducia: 13 casi nel 2023. Un numero che, secondo le associazioni di studenti, sarebbe molto più basso rispetto al dato reale. Sinistra universitaria, in particolare, il 12 marzo ha presentato un suo sondaggio condotto sul corpo studentesco della Sapienza, da cui emerge che 160 persone hanno raccontato di aver ricevuto molestie, almeno una volta, all’interno dell’ateneo. Nella serata del 13 marzo, inoltre, il collettivo di via Salaria ha occupato la facoltà di Sociologia, con l'obiettivo di ottenere un incontro con la rettrice. 

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