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Tor Bella Monaca Tor Bella Monaca / Viale Paolo Ferdinando Quaglia

Adelandia riapre: tutti rivendicano i meriti, nessuno si prende le colpe (della chiusura). Ecco come stanno le cose

Tredici mesi dopo, il parco giochi di Tor Bella Monaca, può riaprire con una proroga fino al 31 dicembre. Nel frattempo sarà pubblicato un bando di assegnazione

Da un lato la maggioranza, dall’altro l’opposizione e, nel mezzo, Comune e Municipio. E se c’è chi grida ‘alla vittoria di tutti’, c’è chi non ci sta a condividere meriti e rivendica il lavoro fatto. A Tor Bella Monaca, Adelandia riapre dopo tredici mesi di chiusura e la polemica su chi ha fatto cosa non si arresta. Anzi, continua soprattutto a suon di post. Il parco rimarrà aperto fino al 31 dicembre del 2021 e nel frattempo verrà pubblicato un bando di assegnazione, i cui requisiti terranno conto di chi sull’area ha lavorato per quasi quarant’anni.

Perché Adelandia ha chiuso?

Prima di raccontare i toni di questi giorni, anche espressione di una ‘guerra fredda’ tra Comune e Municipio, è bene spiegare perché Adelandia ha chiuso nel gennaio del 2020. La vicenda è iniziata nell’autunno del 2019 quando dalla commissione commercio del sesto municipio è partita l’indicazione di controllare la sicurezza nei parchi dove sono ubicati i giochi gonfiabili. Quando gli agenti della polizia locale di Roma Capitale si sono recati da Adelandia, tra via Quaglia e viale Santa Rita da Cascia, non hanno trovato tutte le autorizzazioni in regola. La famiglia Dell’Acqua ha provveduto immediatamente a sistemare quanto segnalato circa la sicurezza ma il parco ha continuato a restare chiuso, suscitando una solidarietà incredibile tra la gente del quartiere: sì perché su queste giostrine sono cresciute intere generazioni, in quanto il parco esiste a Tor Bella Monaca da 38 anni.

La vicenda è stata molto lunga ma che cosa mancava perché Adelandia potesse riaprire? La concessione del suolo. Solo più tardi si è scoperto che in effetti si trattava di un errore dell’amministrazione capitolina che risaliva, per l’appunto, a 38 anni fa: l’iter di assegnazione non era mai stato completato. E la famiglia Dell’Acqua nonostante avesse pagato sempre i canoni di locazione al Comune di Roma, risultava abusiva. Come risolvere? Con una delibera di assegnazione del suolo. Ma perché sono trascorsi 13 mesi per averla?

La delegata alle periferie annuncia la riapertura del parco

Una settimana fa, Federica Angeli, delegata alle periferie della giunta Raggi, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un lungo post dove ha spiegato ‘la complicata partita da sciogliere’ e la gioia di aver risolto una vicenda contorta “Adelandia è salva, ci siamo riusciti’. Al nostro giornale Angeli ha raccontato i quattro mesi di studio di carte e norme e i punti che hanno favorito la riapertura e che hanno determinato il parere positivo dell’avvocatura a cui si era rivolta Roma Capitale. Tra questi il pubblico interesse del luogo, l’occupazione del suolo pubblico concessa dal municipio, la regolarità dei pagamenti da parte della famiglia dell’Acqua, seppur abusiva a causa del mancato completamento dell’iter.

La reazione del Municipio

“E’ curioso osservare come il problema avesse un solo padre (il sottoscritto) mentre la soluzione abbia molti padri e madri, soggetti di ogni risma che emergono ad accaparrarsi meriti che non hanno e che non hanno mai avuto, capaci solo di impadronirsi del lavoro altrui per poter dire io esisto. Tutti coloro che oggi pretendono di intestarsi il merito della riapertura non hanno toccato palla, mentre grande è stato il lavoro del sottoscritto, del presidente della commissione commercio e dell’assessore Romanelli”. A scrivere queste parole, qualche giorno più tardi, è stato Roberto Romanella che, in un post al vetriolo, ha rivendicato la paternità dell’azione. Raggiunto dalla nostra redazione ha spiegato di non aver seguito la polemica, per evitare un eccesso di bile e pur non facendo nomi ha fatto intendere chiaramente di non aver gradito alcune intestazioni di merito.

Il parere dell’assessore Romanelli all’Avvocatura Comunale

Lo scorso 18 dicembre, Fulvio Romanelli, assessore alla legalità del Municipio VI, ha inviato alcune osservazioni con riferimenti legislativi all’Avvocatura di Roma Capitale con cui spiegava, tra le tante altre cose, la possibilità per Denise Dell’Acqua di subentrare nell’impresa familiare al papà deceduto, vincitore del bando oltre trent’anni fa perché titolare di ‘un interesse legittimo tutelato dall’ordinamento’. “A lavorare sulla questione siamo stati essenzialmente il sottoscritto, il presidente Roberto Romanella è il presidente della commissione commercio Davide Lanza. Il parere che ho indirizzato all'avvocatura comunale e al direttore De Bernardis è stato probabilmente la base logico-giuridica su cui si è strutturata la successiva decisione che ha portato alla riapertura di Adelandia. Chiunque vanti meriti sul caso di cui sopra sa benissimo di non meritarli” ha spiegato.

Come mai si è arrivati a dicembre per fare questi passaggi? È ancora Romanelli a spiegare: “Per vari motivi, il Covid anzitutto che ha tenuto chiuse le strutture di quel tipo, il fatto che non sia di stretta competenza Municipale ma dipartimentale in secondo luogo pertanto avrebbe dovuto essere il comune e non il Municipio ad interessarsi della questione. Teoricamente i municipi non dovrebbero rapportarsi direttamente con i direttori dei dipartimenti. Infine il fatto che sia subentrato un direttore, de Bernardini, ben disposto a confrontarsi con noi”.

Il ruolo delle opposizioni

“Il nostro ruolo è stato quello di sottolineare la follia che si stava commettendo perpetrando la chiusura del parco – ha spiegato Dario Nanni, consigliere del gruppo Misto al sesto municipio snocciolando le azioni messe in campo – Tre manifestazioni pubbliche, anche in compagnia del consigliere Mastrangeli, raccolta firme, petizioni on line, convocazione di commissioni, lettere al dipartimento, al prefetto”. C’è entusiasmo per la riapertura ma anche rabbia: “Non possiamo dimenticare che è stato chiuso 13 mesi”.

La famiglia Dell’Acqua: “Ognuno sa quello che ha fatto”

Tra rivendicazioni e polemiche, però, non può essere sottaciuta la determinazione di Denise e della sua famiglia che proprio in questi giorni sta lavorando per la riapertura del parco con una grande festa nel rispetto delle norme anti-covid. Ringraziando tante persone, anche attraverso il nostro giornale, ha detto dalla sua pagina social “Leggere questi attacchi o chi cerca di evidenziare l’operato di uno o dell’altro mi ha lasciato l’amaro in bocca, perché questa vittoria è di tutti coloro che hanno contribuito a farla diventare tale, ognuno sa quello che ha fatto”.

Bentornata Adelandia!

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