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Villa Lazzaroni, sgambetto del M5s alla Lozzi: il Campidoglio approva la riapertura degli uffici comunali

Maggioranza ed opposizione capitolina concordano sulla necessità di riaprire gli uffici anagrafici anche a Villa Lazzaroni. Un’analoga richiesta era stata bocciata dal M5s municipale

Tutti a favore. La proposta di far riaprire gli uffici municipali di Villa Lazzaroni non ha incontrato resistenze. Anche la maggioranza pentastellata ha appoggiato la richiesta portata in Aula Giulio Cesare dal Partito Democratico.

Il commento

“In altri Municipi che come il VII sono il risultato di un accorpamento, sono stati riaperti tutti gli uffici municipali. Non si capiva dunque perchè, i locali comunali di Villa Lazzaroni, dovessero restare chiusi” ha osservato il democratico Giulio Bugarini, primo firmatario della mozione votata il 6 ottobre in Aula Giulio Cesare. “Non si capisce neppure perchè, nel Municipio VII, non si riesca a far passare atti del genere. D'altronde, in Campidoglio, mettono tutti d’accordo” ha obiettato il consigliere democratico.

Il M5s comunale e municipale

Nel parlamentino di Cinecittà era infatti stata presentata un’analoga proposta. Portata in Consiglio dal centrosinistra (articolo 1, Italia Viva e PD) la mozione aveva però pagato dazio all’astensione dei consiglieri grillini. Senza il loro voto, la richiesta, era naufragata. Ora invece quegli uffici, chiusi durante il lockdown e mai riaperti, dovranno tornare a disposizione del pubblico.

La questione del personale

La mossa del Campidoglio rischia di mettere in difficoltà la presidente Lozzi. La minisindaca, fuoriuscita dal Movimento 5 stelle, aveva già annunciato la propria disponibilità a riattivare l'ufficio anagrafico situato nel parco dell'Appio Latino. A condizione che dal Comune venisse garantito l'invio del personale necessario a garantire la ripartenza del servizio. Ora dovrà farlo a prescindere.

Lo sgambetto

Cosa prevede il dispositivo votato all’unanimità in Comune? Con la mozione viene attribuito alla Sindaca il compito di chiedere agli uffici comunali di “predisporre tutti gli atti” utili a “disporre rapidamente la ripresa del Servizio Anagrafico” di villa Lazzaroni. Anche senza potenziare l’organico in dotazione al Municipio. Una tegola che, la presidente Lozzi, riceve con la complicità della maggioranza grillina in Campidoglio.

Come tenere aperte due sedi

In assenza di nuovo personale, la presidente Lozzi potrebbe chiedere ai propri dipendenti che sono rientrati dallo smart working, di alternarsi tra la sede di Cinecittà e dell'Appio Latino. Una prassi che è già in vigore, ad esempio, nel territorio governato da Sabrina Alfonsi. Anche il primo municipio infatti è il risultato di un accorpamento. Ma, con l’alternanza del personale, riesce a mantenere in funzione i servizi anagrafici nelle due sedi municipali. 

La replica del Municipio VII

All'indomani della votazione dell'Aula Giulio Cesare, la Presidente Lozzi ed il capogruppo del M5s municipale, hanno commentato la scelta del Campidoglio di appoggiare la mozione pervenuta dal PD comunale.  “Invece di chiamare i colleghi della maggioranza municipale e rendersi conto che il problema che ha portato alla chiusura degli uffici anagrafici di Villa Lazzaroni è la carenza di personale causata dall’emergenza in atto – hanno dichiarato Lozzi e Guido - i consiglieri del M5S capitolini hanno pensato bene di votare una mozione del PD e chiedere la riapertura degli uffici, senza ulteriori indicazioni”. Secondo Lozzi e Guido, la vicenda rappresenta “la goccia che fa traboccare il vaso”. Lo sgambetto è stato evidente.

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