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Lozzi e l'addio al M5s, valanga di insulti sui social: "Li denuncerò e userò i loro soldi per sostenere le donne"

Lozzi: "Denuncerò chi mi ha insultato e con i soldi delle cause sosterrò tutte quelle realtà che si battono in difesa delle donne vittime di violenze verbali, psicologiche e fisiche"

È tempo di insulti (ricevuti) e di resa dei conti con attivisti, simpatizzanti e grillini per Monica Lozzi che lo scorso giovedì si è spogliata delle vesti del Movimento Cinque Stelle comunicando il divorzio dai pentastellati durante una conferenza stampa con Gianluigi Paragone. Lozzi resta in sella alla presidenza del settimo municipio annunciando la nuova candidatura per le prossime amministrative a Roma, come sindaca. 

Insulti sessisti e post offensivi: Lozzi denuncia e supporta associazioni a sostegno di donne

In un rapporto di antagonismo con Virginia Raggi ormai da tempo scandito dall'accadere di fatti anche recenti, Monica Lozzi lasciando il Movimento rende orfano un altro municipio dalla guida pentastellata (dopo la recente caduta del IV dove Roberta Della Casa è stata sfiduciata dai suoi): un evento che non è passato inosservato e ha scatenato l'odio della rete.

Sul suo profilo FB, la presidente del settimo ha pubblicato un collage di commenti e insulti ricevuti nelle ultime ore promettendo azioni di denuncia finalizzate a raccogliere fondi per sostenere realtà associative che lavorano per contrastare la violenza sulle donne.

L'elenco di insulti a Monica Lozzi

“Legati un sasso al collo e buttati dal ponte dove è tanta acqua così sei sicura di annegare. Merda***a”, “Si era stancata di tagliare lo stipendio, le tr*** vogliono di più” e ancora “Sei una donna di me***” e poi “Vai a farti rompere il c*ulo” infine “Fallita sia politicamente, sia come donna e ancora peggio come madre”. Sono queste alcune delle frasi postate su Facebook dagli utenti del web, insulti che Lozzi rimanda al mittente e rilancia: “Mi fanno ridere e provo una gran pena per coloro che ritengono che l’unico modo per colpirmi come politica sia quello di offendermi come donna”.

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Dal 2016 ad oggi: la convivenza difficile tra Lozzi e Raggi

Che il matrimonio tra Lozzi e Raggi non fosse tutto e rose e fiori è stato chiaro fin dal 2016, prima ancora che la campagna elettorale si chiudesse. In quei giorni Lozzi aveva già annunciato la sua squadra in vista di una vittoria elettorale citando tra gli assessori anche Veronica Mammì: una scelta che non trovava il favore del Campidoglio e per la quale Lozzi si era detta anche pronta a fare un passo indietro pur di difendere la sua posizione.

Attualmente Mammì è assessora al Comune. Ad alimentare i dissidi tra le due anche la questione rifiuti e il decentramento amministrativo: una proposta quella di dare più poteri ai municipi che il Campidoglio non ha mai accolto, per la quale Lozzi non ha mai mancato di esporsi.

L'abbattimento delle villette dei Casamonica alla sfiducia di Della Casa

A incancrenire ancora di più la travagliata liaison è stata la risonanza mediatica voluta da Raggi per l’abbattimento delle villette abusive dei Casamonica non riconoscendo, a detta di Lozzi, il giusto impegno del municipio (del resto lo stesso municipio fu avvisato proprio a ridosso dello svolgimento della fiaccolata a un anno dall’abbattimento).

Quando Roberta Della Casa, ex presidente del IV, è stata sfiduciata dai suoi stessi consiglieri grillini, Lozzi è stata tra le prime a chiedere discontinuità a Raggi avviando i cori del "no", ma la sindaca l'ha nominata ugualmente delegata al Tiburtino. 

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