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Dal Comune 15 milioni per "sanare la ferita nel parco". A Labaro monta la protesta contro il palazzetto

Il Comitato di Colli d'Oro sottolinea le criticità all'impianto che dovrebbe sorgere nella "pineta". Anche il M5s contrario: "Abbattere mostro di cemento per creare playground sostenibili"

Il Campidoglio procede spedito verso la realizzazione del palazzetto dello sport nel Parco di Labaro. Tramontata l’ipotesi di veder sorgere nel verde di Colli d’Oro quella che sarebbe dovuta essere “Casa Lazio”, ossia un impianto costruito dalla Lazio Pallavolo vincitrice del bando del 2006 per le varie discipline della polisportiva, il Comune ha puntato sui fondi del Pnrr per liberare la “pineta” dal mostro di cemento e ferri arrugginiti ereditato da quel vecchio progetto. Un impianto bloccato per irregolarità e inadempienze, contestato da una parte del quartiere, e mai realizzato. Quasi 15 i milioni di euro ottenuti da Roma Capitale dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per costruire un nuovo palasport. 

Il palazzetto dello sport di Colli d'Oro

“Siamo orgogliosi dopo anni di aver individuato la soluzione per sanare la ferita ambientale nel parco di Colli d'Oro. Grazie al finanziamento di 14 milioni e 620mila euro l'ecomostro che giace lì abbandonato verrà finalmente demolito e nella stessa area nascerà un palazzetto dello sport moderno ed ecosostenibile” - ha detto in commissione Trasparenza e Garanzia l’assessore allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato. L’impianto sportivo, ha spiegato l’assessore, sarà integrato nel parco grazie alla riqualificazione del verde esistente e alla valorizzazione in chiave sportiva, con percorsi fitness e mountain bike attrezzati con totem QR-code informativi a disposizione gratuitamente dei residenti e degli appassionati. Il nuovo palazzetto, mille posti in tutto, servirà ad ospitare le partite in casa delle squadre romane di A2 del basket e della pallavolo e la serie A del calcio a 5. Fuori i campi outdoor di calcetto e polifunzionali per gli allenamenti. “L’intera struttura sarà integrata nel parco esistente: il tetto ricoperto da verde naturale, le strutture esterne realizzate sfruttando lo sbancamento del precedente intervento non ultimato. L’atrio di accesso è previsto con vetrate trasparenti mobili, per mettere a disposizione della cittadinanza una cavea che diventerà luogo di incontro e animazione. Un’opera - ha sottolineato Onorato - che porterà valore, sarà un'occasione di riqualificazione e di sviluppo unica per tutto il quartiere”.

“Il primo obiettivo - ha aggiunto il presidente del XV Municipio, Daniele Torquati - resta quello di abbattere il 'mostro di cemento' presente nel parco dal 2012 e garantire il totale mantenimento dello spazio verde. Parliamo di un nuova progettualità, con la garanzia che l’impianto sarà pubblico, con una struttura ridimensionata rispetto al precedente progetto che permetta di partecipare alle serie minori delle competizioni sportive. Tutte richieste che il Dipartimento Sport ha accolto”.

Labaro, la protesta del quartiere

Ma nel quartiere c’è chi sostiene che l’opera debba essere bloccata. Un progetto “devastante e sbagliato per il territorio”, sostiene il Comitato Colli d’Oro che da oltre dieci anni si batte contro la realizzazione dell’impianto sportivo nel parco. Preoccupano le criticità idrogeologiche dell'area a cui soggiace tutta la zona di Prima Porta sottostante al parco, "soggetta a periodici allagamenti di cui la cementificazione a monte ne amplierebbe i rischi”. C'è poi il tema legato alla tutela del verde e di quel "polmone necessario a tutto il quartiere”. Timori poi legati a viabilità, inquinamento acustico ed atmosferico “nel momento che il luogo dovesse divenire sede di campionati nazionali di varie categorie sportive”. Il Colli d’Oro rimprovera al Campidoglio “la scelta, nell’utilizzo dei fondi del PNRR, della missione sbagliata, quella per lo sport ed inclusione sociale, invece di quelli ben maggiori che il Pnrr ha messo a disposizione per il risanamento e tutela dell’ambiente, utilizzabili per la bonifica in una zona a rischio idrogeologico”. Dito puntato poi contro il mancato confronto con il territorio prima della presentazione del progetto. Il Comitato chiede la bonifica dello scheletro del palazzetto situato all’interno del Parco Colli d’Oro “non finalizzata alla costruzione al suo interno di un nuovo palazzetto”; la non costruzione all’interno del Parco Colli d’Oro del parcheggio e di tutte le altre opere collegate al progetto; la ricostituzione del parco così come esso si trovava prima del 2012 “per la completa fruizione dello stesso agli abitanti del quartiere” e la realizzazione, dopo la bonifica, di un campetto sportivo aperto e polivalente nel luogo ove esiste lo scheletro del palazzetto, gratuito e di gestione comunale. 

Il M5s: "Nel parco solo playground"

Anche il M5s sottolinea le stesse criticità e sposa il controprogetto dei cittadini. “Siamo d'accordo sulla costruzione del playground con intervento sostenibile e servizi alla cittadinanza, ma opponiamo il nostro fermo No ai finanziamenti monstre come i 14 milioni e 620mila euro previsti per la costruzione di un palazzetto dello sport con la realizzazione di 300 parcheggi: ciò andrebbe infatti a snaturare il fondamentale principio di non arrecare danni all'ambiente circostante, con effetti devastanti per il territorio” - scrivono in una nota il consigliere comunale grillino, Daniele Diaco, e la capogruppo del M5s in XV Municipio, Irene Badaracco. “L'amministrazione capitolina e municipale - attaccano i due - non ha fatto un vero e proprio processo partecipativo con la cittadinanza: una mancanza grave e decisamente sospetta. Basta con le regalie ai privati, no allo sfruttamento intensivo dei nostri territori".
 

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