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La manifestazione

Studenti, associazioni e mondo del lavoro in piazza per la pace in Ucraina: "Si fermino le armi"

Sabato mattina manifestazione in piazza Santi Apostoli organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Presenti anche i ministri Speranza e Orlando

Dopo la fiaccolata di venerdì sera tra Colosseo e Fori Imperiali, sabato mattina Roma è stata teatro di un’altra manifestazione per la pace e contro la guerra e l’attacco militare sferrato dalla Russia all’Ucraina.

A mobilitarsi il mondo del lavoro e dell’associazionismo, un’iniziativa promossa da Cgil, Cisl e Uil che ha radunato i partecipanti in piazza Santi Apostoli. Alla manifestazione hanno partecipato, oltre ai segretari generali delle sigle sindacali, anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Striscioni, bandiere e cartelli: in piazza anche associazioni e studenti

In piazza bandiere, striscioni e cartelli per la pace retti da studenti, famiglie, rappresentanti di associazioni e cittadini. Ad aprire la manifestazione il suono delle sirene che avvisano di un imminente attacco, le stesse che risuonano in questi giorni drammatici in Ucraina, a chiuderla le note di “Give Peace a Chance” dei Beatles.

“Considerare la guerra uno strumento normale di regolazione dei conflitti  e dei rapporti tra stati e popolazioni è ciò che l'Europa deve evitare - ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini - Da questo punto di vista dobbiamo cogliere quello che c'è di positivo in mobilitazioni, come quella di quest'oggi, per consolidare i valori democratici attorno all'Europa affinché propositi diversi convergano verso un fine comune, di sostegno e solidarietà. Non possiamo però non considerare i problemi non risolti: dal ruolo della Nato, al questione delle minoranze e popolazioni non integrate, agli interessi delle singole nazioni”.

“Siamo in piazza per condannare con forza l’aggressione della Russia a una nazione sovrana, per i diritti umani, per esprimere la solidarietà del mondo del lavoro al popolo ucraino e alla sua comunità in Italia - ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra - Le ostilità vanno immediatamente fermate o l’intero continente rischia di finire nel baratro di una nuova guerra fredda. La pace va costruita con azioni concrete. L’Europa, l’Italia , la Comunità internazionale devono parlare con una voce sola per placare le violenze applicando sanzioni esemplari e dando  sostegno e accoglienza a una popolazione allo stremo. Con l’Ucraina la Russia ha attaccato l’Europa e i suoi valori. Siamo a un bivio della storia. Non possiamo cedere né concedere nulla alla violenza di chi pensa di poter spostare con i carri armati i confini della democrazia”.

Speranza: "Lavoriamo a sanzioni molto dure contro il governo russo"

“Tante persone nel mondo si stanno mobilitando per chiedere lo stop a questo conflitto armato inaccettabile e senza ragione - ha detto il ministro Speranza - Pensiamo che al più presto le armi debbano tacere e torni in campo la diplomazia. Abbiamo bisogno di una posizione molto forte in tutti i paesi. La guerra non è mai la soluzione. Il governo italiano ha una posizione molto chiara, naturalmente in linea con tutti i Paesi europei. Lavoriamo per sanzioni molto dure che possano far capire al governo russo che quello che ha fatto è veramente inaccettabile. La domanda che viene dal basso è affinché torni in campo la diplomazia”.”.

“Le sanzioni sono uno strumento necessario a colpire chi ha da dato il via a una guerra in maniera unilaterale - ha aggiunto il ministro Orlando - Sostegno e solidarietà al popolo ucraino. Si fermino le armi”.

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