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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

L'incendio a Malagrotta rafforza i no al termovalorizzatore: "Gualtieri ha la sindrome di Nerone?"

Dall'assessora Roberta Lombardi agli esponenti di Europa Verde, i contrari ribadiscono la loro posizione. E cresce la protesta anche a Casal Selce contro il biodigestore

L'incendio al tmb di Malagrotta ha esasperato posizioni già di scontro. Un nuovo termovalorizzatore da realizzare a Roma per chiudere il ciclo rifiuti? Con l'impianto di Cerroni fuori uso, il sindaco Gualtieri ha ribadito l'importanza di accelerare. Lo ha fatto in aula Giulio Cesare a poche ore dal rogo con un discorso rivolto ai consiglieri. "La Capitale va dotata di una moderna rete di impianti adeguata alle altre città italiane ed europee: due digestori e un termovalorizzatore". Della serie, ora più che mai, l'impianto è necessario

"Gualtieri ha la sindrome di Nerone"

Un'uscita che sembra aver invece rafforzato chi è schierato per il "no". "Ho sobbalzato quando ho letto l'agenzia di Gualtieri che associava l'incendio (di Malagrotta, ndr) al termovalorizzatore. Mi sono detta: non vorrei che gli fosse venuta la sindrome di Nerone" ha commentato l'assessora alla Transizione ecologica della Regione Lazio, la grillina Roberta Lombardi, proprio colei che con Gualtieri sta dialogando da settimane per convincerlo a valutare alternative all'incenerimento. "Abbiamo bisogno di un'impiantistica diffusa sul territorio - ha poi concluso Lombardi - un'impiantistica di prossimità, un'impiantistica soprattutto che permetta di andare sempre più verso i dettami dell'Unione Europea del recupero di materia e non del recupero di energia". A Lombardi ha replicato la capogruppo Pd in Campidoglio Valerio Baglio: "Le parole dell'assessora regionale Lombardi sono davvero sorprendenti. Non è questo il momento di fare dell'ironia, specialmente da parte di chi ha responsabilità di governo". 

Il "no" di Europa Verde

Da sempre contrari al termovalorizzatore, oggi pronti a tornare alla carica, gli esponenti di Europa Verde. "Quello che brucia nell'incendio di Malagrotta è il combustibile da rifiuti presenti nei tmb, ovvero proprio la componente di cui si nutre l'inceneritore, e senza il quale questo tipo di impianto non potrebbe lavorare. Se gli inceneritori non esistessero - come prescrivono le norme, a partire da quelle Ue -, nulla di quanto abbiamo visto ieri sarebbe accaduto" tuona il consigliere regionale Marco Cacciatore, ieri in conferenza stampa con i capogruppo capitolino Nando Bonessio per illustrare le possibili alternative all'inceneritore. "L'incendio di Malagrotta è esattamente quanto accade all'interno di un inceneritore: i cittadini capiranno e speriamo non più a loro spese, che l'incenerimento è il problema e non la soluzione".  

La protesta di Casal Selce

Ma non c'è solo il no al termovalorizzatore. Il rogo devastante che ha colpito il tmb di Malagrotta sembra aver gettato benzina anche sul fuoco dei contrari al biodigestore, uno degli altri due impianti previsti nel piano di Gualtieri, sul territorio di Casal Selce. Ricordiamo che Casal Selce è distante circa 5 chilometri a Malagrotta e si trova all'estremo nord della Valle Galeria. Parte del territorio è contrario al biodigestore, impianto di lavorazione della frazione umida dei rifiuti con un processo anaerobico, e anche il Consiglio del XIII municipio ha votato un atto per ribadire il proprio "no". L'incendio a Malagrotta ora non fa che inasprirne la posizione. A interrogare direttamente l'assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi sul luogo del rogo il presidente della commissione Trasparenza del XIII municipio, Marco Giovagnorio: "Con che coraggio adesso realizzate un altro impianto nella valle Galeria?". La stessa domanda arriva dai cittadini di Malagrotta. "Mai più impianti sul nostro territorio" ribadiscono da 48 ore a questa parte. Oggi più che mai. 
 

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