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Marino, ancora bufera sulle spese on line: "Lunedì documenti alla Corte dei Conti"

Onorato: "Le spese di rappresentanza di Marino pagate con la carta di credito del Comune sono troppo spesso finalizzate ai rapporti personali del Sindaco piuttosto che alla promozione della città"

Scontrini, ricevute, biglietti aerei e fogli protocollati. Quasi cinquecento pagine di scansioni pubblicate sul sito del Comune per replicare alle polemiche sulle spese effettuate nelle sue missioni, in Italia e all'estero. Agli occhi di molti romani sempre più sindaco "marziano", come per altri scomodo paladino delle regole "chiaramente" sotto attacco, sul primo cittadino della Capitale è in corso l'ennesima bufera. 

Stavolta tocca contare le voci di spesa che più allontanano il cittadino medio dal mondo politico: i costi di rappresentenza, i ristoranti per gli ambasciatori, le colazioni con i giornalisti stranieri, gli hotel di lusso. In due anni di consiliatura, il primo cittadino ha compiuto 28 missioni spendendo in totale poco più di 27mila euro, al netto dell'ultima trasferta in Usa. Il suo predecessore Gianni Alemanno, invece, tra il 2010 e il 2012 ha collezionato 76 missioni per un costo totale di 55mila euro. Le spese effettuate da Marino e pubblicate online fanno riferimento al periodo che va dal luglio 2013 al luglio 2015.  

CORTE DEI CONTI - Ma i confronti per il momento non bastano a placare gli animi, e l'operazione verità fatta dal sindaco rischia di essere una lama a doppio taglio. Nel mirino non ci sono solo le singole cifre, ma anche e soprattutto utilità e finalità dei "tour" del sindaco. "Le spese di rappresentanza di Marino pagate con la carta di credito del Comune sono troppo spesso finalizzate ai rapporti personali del Sindaco piuttosto che alla promozione della città" attacca Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, lo stesso che ha richiesto alla ragioneria i costi del viaggio in Usa.

MARINO A FILADELFIA---->>E IL COMUNE QUANTO HA PAGATO?

"Se Marino voleva farle, perché non le ha pagate di tasca sua? Com'è possibile che il sindaco moralista, che dichiarava di essere attentissimo a far risparmiare il Comune, si faccia pagare dai contribuenti romani cene ad aragoste e champagne? Per questo lunedì consegneremo tutti i documenti alla Corte dei Conti, certi che i giudici contabili faranno chiarezza". 

E ancora "perchè far pagare al Comune cene con chirurghi stranieri che partecipavano a un convegno sul traffico di organi per i trapianti, visto che il Campidoglio non si occupa di sanità? Perchè offrire cene innaffiate di champagne a deputati e senatori che già ricevono super stipendi dai contribuenti? Non li poteva vedere in Campidoglio e tenere la carta di credito comunale a riposo?". 

"La spesa effettuata solo con la carta di credito per le spesucce di prima necessità tipo alberghi di lusso, noleggiatori di limousine, ristoranti di lusso è stata pari a circa 50.000 Euro", rincara su Fb il consigliere pentastellato Marcello De Vito. E proprio sui social non mancano i commenti a pioggia sotto post e link, anche in difesa del sindaco.  

E allora c'è chi scrive: "Con tutto quello che si sono rubati fanno le pulci agli scontrini del bar al primo sindaco onesto... ", chi sostiene "è palese che Marino sia sotto attacco" ma anche chi si concede una battuta: "Insomma, 53.000 euro spesi, a oggi, con carta di credito del Comune, per cene offerte a vari soggetti, fanno una certa impressione. Suggerirei abbonamento a trattoria di cucina romana". 

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