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La proposta di chi lavora in Ama è istituire il porta a porta "di prossimità": ecco come funziona

Basta bidoncini individuali ma aree controllate dove un intero quartiere può conferire, evitando disagi come i cumuli di immondizia sotto le finestre e nei cortili

Cambiare il porta a porta, spostando i bidoni in luoghi controllati, aree apposite che non si trovino sotto le finestre dei residenti o all'interno dei cortili condominiali. 

E' la proposta del circolo Pd Ama, pochi giorni dopo la presentazione del piano rifiuti da parte del sindaco - e commissario straordinario - Roberto Gualtieri. "E' tempo che Roma faccia un passo verso la modernizzazione della raccolta dei rifiuti" l'appello di Flavio Vocaturo. 

Per l'operaio dell'azienda municipalizzata, se da una parte la città sta andando "verso un'impiantistica dei rifiuti molto importante che darà respiro e produttività", dall'altra restano dei problemi organizzativi. Ama lavora "al massimo dello sforzo" garantisce il democratico, ma "i lavoratori spesso fanno più di quanto competa loro". 

E spesso gli intoppi dipendono dalla mancanza di spazi, da strade strette e dalle esigenze differenti quartiere per quartiere. Per questo Vocaturo propone di prendere in considerazione il porta a porta di prossimità. "Creare aree controllate - spiega - destinate alla raccolta di rifiuti con cassonetti grandi e divisi per rifiuto. I cittadini non dovranno tenersi più l'immondizia per giorni in casa e si risparmierebbero mezzi e personale che potrà essere impiegato per spazzatura e diserbo". 

Chissà che l'idea non possa piacere in quartieri come Decima, Torrino o Mezzocammino a Roma sud, dove tra luglio e agosto più volte i residenti hanno denunciato la mancanza dei ritiri del porta a porta da parte di Ama, con conseguente accumulo di immondizia proprio sotto le finestre. 

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