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Rifiuti, il piano del commissario Gualtieri: termovalorizzatore e altri quattro impianti per Roma

Indicata la road map con l'avvio della fase di consultazione pubblica per l'approvazione della valutazione ambientale strategica

Riduzione dell’8% dei rifiuti prodotti e raccolta differenziata al 65% nel 2030. Costruzione di trenta centri di raccolta dei materiali e cinque nuovi impianti a controllo pubblico: due di selezione delle frazioni secche da 100 mila tonnellate, due biodigestori anaerobici sempre da 100 mila tonnellate, un termovalorizzatore da 600 mila tonnellate. Questa la ricetta per portare Roma “nella nuova era” in tema di gestione della propria immondizia. Una ricetta che, in certi versi, ricorda quella esposta da chi ha preceduto Roberto Gualtieri sulla poltrona di primo cittadino della Capitale ma, come lui stesso sottolinea: “Oggi parte il percorso di presentazione del Piano redatto nella veste e sulla base dei poteri speciali che il Governo mi ha conferito come commissario del Giubileo”. E non è poco. Oltre al fatto che è il motivo per cui sul Piano c’è il logo della presidenza del Consiglio dei Ministri.

La situazione attuale di Roma

Il Piano parte da un’analisi della situazione attuale realizzato da Simonetta Tunesi, tecnico specializzato sul tema, con Ama e il dipartimento Ambiente. Definisce un modello integrato di gestione dei rifiuti basato sulla legislazione europea e il piano nazionale approvato dal Governo Draghi, il quale stabilisce gli obbiettivi di economia circolare, riduzione e riciclo dei materiali, diminuzione smaltimento in discarica. La raccolta diferenziata è al 45,2% con una media nazionale oltre il 60. Sono 500 mila le tonnellate che vanno in discarica, ovvero il 30% della produzione dei rifiuti, mentre Il 38% va “a recupero energetico in impianti lontani con un costo alto in termini economici e di inquinamento”, dice Gualtieri.

Riduzione dei rifiuti e aumento della differenziata

Tra i primi obiettivi del Piano commissariale c’è l’incremento del tasso di raccolta differenziata, dal 45,2% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Come farlo? Se per i dettagli di intervento bisognerà aspettare il piano industriale di Ama previsto per il mese di ottobre, Gualtieri spiega che tutto si basa sull’ottimizzazione della logistica e la razionalizzazione del servizio di raccolta: dai 30 centri di raccolta distribuiti nel territorio (oggi sono 14), alle cinque stazioni di trasferenza, digitalizzazione dei servizi e la riorganizzazione del servizio in funzione delle caratteristiche del territorio: “Oggi assistiamo alle macchine madri di Ama in alcuni punti della città che restano in attesa di essere riempite con uno spreco di tempo e risorse, rendendo il servizio carente - sottolinea a Gualtieri -, senza dimenticare che attualemente c’è difficoltà ad intercettare alcune frazioni come plastica, vetro, ferro, verde e organico. Per quest’ultimo il 33% delle postazioni su strada oggi non permette la sua raccolta”.

Per quanto riguarda la riduzione nella produzione di rifiuti il Piano punta ad un abbattimento dell’8,3% in otto anni, da 1 milione e 69 mila tonnellate l’anno a 1 milione e 55mila nel 2030, 1 milione e 52mila nel 2035, attraverso accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione e centri del riuso.

Gli impianti per organico e frazioni secche

Nelle aree di Rocca Cencia e Ponte Malnome sorgeranno i due impianti di selezione delle frazioni secche da raccolta differenziata da 200mila tonnellate complessive (carta, cartone e plastica) con un investimento totale di 43 milioni di euro. A Cesano e a Casal Selce quelli per la digestione anaerobica della frazione organica da 200mila tonnellate complessive e per un investimento di 59 milioni di euro ciascuno con risorse provenienti dal Pnrr, che produrranno biometano per trasporti e il compost per l’agricoltura: “Non coprirà tutto il fabbisogno perchè abbiamo scelto di lasciare una quota di gestione dell’organico a sistemi alternativi, come la compostiera di comunità, ma anche iniziative di privati nel territorio, evitando l’attuale trasferimento verso le regioni del nord Italia, con i costi e l’inquinamento che ne consegue”, ricorda il sindaco.

Il termovalorizzatore

Nulla viene “svelato” dal punto di vista del terreno su cui verrà realizzato: “Ci stiamo ancora lavorando”, dice Gualtieri che comunque non smentisce, ancora una volta, Santa Palomba. Il termovalorizzatore tratterà i rifiuti indifferenziati residui e gli scarti non riciclabili derivanti dagli impianti di selezione e trattamento con una capacità massima di 600mila tonnellate annue. “Verranno impiegate le tecnologie più innovative a disposizione per l’abbattimento delle emissioni - dice Gualtieri - Inoltre, sempre in tema di emissioni, abbiamo scelto di investire su un secondo impianto sperimentale in grado di recuperarle e riutilizzarle, puntando addirittura ad una emissione in negativo di Co2”. L’investimento complessivo sarà di circa 700 milioni di euro ai quali si aggiungeranno ulteriori 150 milioni circa per la tecnologia di trattamento e riciclo degli scarti di lavorazione. “Ovvio che nella manifestazione di interesse che pubblicheremo per trovare chi realizzerà l’impianto - continua Gualtieri -, verrà presa in considerazione l’opportunità di vedere garantito uno sbocco dei rifiuti permanente fino all’attivazione del termovalorizzatore”.

La valutazione ambientale strategica

Con la presentazione del Piano di oggi, giovedì 4 agosto, Gualtieri firma l’ordinanza di approvazione della proposta con la relativa pubblicazione sul sito del comune. Mentre in qualità di sindaco di Roma lo illustrerà in assemblea capitolina, sempre oggi. Da qui ci sarà una fase di dibattito pubblico, in cui potranno essere presentati emendamenti: “Sappiamo che c’è un’urgenza - dice il primo cittadino -, ma non abbiamo voluto sacrificare il passaggio della vas (valutazione ambientale strategica) perchè si tratta di una rivoluzione, per un piano come questo c’è bisogno di ascoltare tutti i soggetti interessati”. Mentre non sembra preoccupato sulla tenuta della sua maggioranza: “Ci possono essere opinioni diverse, ma questo non mi sembra un elemento drammatico al punto tale da poter far cadere l’alleanza, visti i tanti punti in comune”.

Il cronoprogramma

Il 12 agosto verrà firmata l’ordinanza commissariale di approvazione del documento del vas e sarà avviata la procedura di consultazione pubblica per la presentazione delle osservazioni che si concluderà il 30 settembre. Il 15 ottobre verrà firmata l’ordinanza commissariale di approvazione del Piano e publicata la manifestazione di interesse rivolta al mercato per la realizzazione del termovalorizzatore. Mentre entro la fine del mese di ottobre sarà definito il piano industriale di Ama, fondamentale per l’attuazione del Piano, visto che al suo interno verrano indicate in dettaglio le strategie logistiche e di raccolta impiegate in città. “Non esistono alternative tecnologiche in funzione di quanto serve a Roma”,  sottolinea Simonetta Tunesi.

In attesa degli impianti

In questa fase transitoria l’obbiettivo è quello di mettere in funzione il Tmb di Guidonia, è attesa la risposta del prefetto di Roma entro 30 giorni, e l’utilizzo della discarica di Albano. “Con questi due impianti rientriamo nella situazione ‘pre Malgrotta’ (prima dell’incendio del Tmb, ndr) non una situazione ottimale già allora, ma stiamo uscendo da una situazione di particolare difficoltà”. Mentre con l’attivazione degli impianti, “Roma sarà finalmente autosufficiente - ricorda il sindaco - togliendoci da quella situazione di imbarazzo in cui siamo costretti ad elemosinare ad altri territori l’accoglienza dei nostri rifiuti”.

Riduzione delle emissioni

Gualtieri infine ricorda come lo scenario descritto dal Piano porterà ad una riduzione del 90% circa delle emissioni di Co2. “Realizzeremo questo progetto in tempi certi nell’arco della consiliatura garantendo alla Capitale l’autosufficienza nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e consentendole di diventare finalmente protagonista dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile - conclude il sindaco -. Grazie al nuovo sistema impiantistico integrato, all’adozione dei più avanzati sistemi di abbattimento delle emissioni e alla drastica riduzione del conferimento in discarica sarà possibile contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Italia e dell’Europa per il 2035”.

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