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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Sgomberato il Cinema Palazzo, Raggi dice addio alla sinistra. Tutti contro la sindaca: "Inaccettabile equipararlo a occupazione fascista"

Dall'Anpi ai principali esponenti della sinistra romana è bufera sulla prima cittadina che esulta all'arrivo dei blindati. Il vice Bergamo: "Ora trovare alternativa"

In piena pandemia, nella giornata contro la violenza sulle donne, e con Virginia Raggi che esulta su Twitter alla notizia delle forze dell'ordine in arrivo. Un'operazione "inaccettabile" come il contesto in cui si è svolta quella di oggi al Cinema Palazzo per la sinistra romana e non solo. L'intervento delle forze dell'ordine nei locali occupati del quartiere San Lorenzo ha scatenato una bufera di polemiche.

La protesta pacifica a San Lorenzo

E se è vero che lo sgombero viene ordinato dalla Prefettura ed eseguito dalla Polizia di Stato, lo è altrettanto che il Comune non poteva non sapere. E che la sindaca ha comunque applaudito all'arrivo dei blindati. Poco importa poi che il blitz a San Lorenzo sia avvenuto in parallelo a un altro sgombero in via Taranto dove a essere messi alla porta sono stati militanti di Forza Nuova. Bene per la "cacciata" dei fascisti, commentano a sinistra. Ma mettere sullo stesso piano le due operazioni e gioire per entrambe senza distinguo non fa che peggiorare il tutto. 

C'è l'Anpi, associazione nazionale partigiani, a scagliarsi contro la sindaca: "I due sgomberi sono stati eseguiti contemporaneamente quasi si potessero equiparare e reciprocamente giustificare, con un fuorviante messaggio di intransigenza contro 'opposti estremismi" commentano dall'associazione nazionale partigiani di Roma. "Il fascismo non è questione di opposti estremismi. Fascismo ed esperienze collettive di socializzazione e cultura non sono equiparabili". Seguono i commenti di numerosi esponenti del centrosinistra romano. 

"Gli spazi sociali aperti gratuiti inclusivi vanno sempre difesi - dichiara in una nota Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente eletto nelle liste del Pd ed ex presidente del consiglio regionale del Lazio - come ha dichiarato la stessa Raggi nel 2016 durante la visita al Cinema Palazzo". "Lo sgombero del Cinema Palazzo - su cui era in corso da tempo una trattativa che coinvolgeva differenti livelli Istituzionali, tra cui la Regione Lazio - apre un nuovo capitolo fatto di incertezze, le stesse che nel 2011 portarono gli attivisti e le attiviste ad organizzarsi per scongiurare l'apertura di un Casinò nel quartiere di San Lorenzo" dichiara anche la consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti.

E ancora la senatrice dem Monica Cirinnà: "Spiace che, con un'operazione cerchiobottista, si sia voluto mettere contemporaneamente sullo stesso piano l'esperienza del Cinema Palazzo, un punto di aggregazione di giovani e cittadini che stanno cercando di difendere il proprio quartiere, San Lorenzo, dall'impoverimento culturale e che si sono battuti in questi anni per mantenere vivo uno spazio contro la nascita dell'ennesima sala bingo". 

"Lo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo è una pessima notizia per Roma. Da anni questa esperienza produce cultura e aggregazione sottraendo spazi alla speculazione" afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Gli fa eco Stefano Fassina, consigliere di Sinistra per Roma: "Cara Sindaca Virginia Raggi sei triste: il nuovo cinema Palazzo è luogo di solidarietà, di cultura, di sport popolare, ma continui a delegare alle forze dell'ordine problemi che andrebbero risolti sul piano politico e amministrativo". 

"Questa mattina Raggi come se nulla fosse gioisce per lo sgombero di questa realtà sociale che, evidentemente, non reputa più utile per la sua futura campagna elettorale. E nel farlo equipara questo sgombero a quello della sede di Forza Nuova, un partito che si ispira apertamente al Fascismo in contrasto con la nostra Carta Costituzionale" commenta la presidente del I municipio Sabrina Alfonsi.

"È un'esperienza che andava difesa e non sgomberata. Per questo ciò che accaduto stamattina viene percepito come un atto di sfregio e di disprezzo inaccettabile. Spero che il tweet lanciato stamane dalla sindaca in cui si rallegra di aver ripristinato la legalità sia una fake news" sono invece le parole della minisindaca del II municipio, Francesca Del Bello. Sulla stessa linea anche il presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri. "Penso alla sindaca Raggi che proprio al Cinema Palazzo, 5 anni fa venne a fare campagna elettorale incontrando questa esperienza, mettendosi a disposizione come interlocutrice, che oggi addirittura festeggia per la chiusura di uno spazio da lei esaltato". 

Già, in diversi ricordano bene quando la campagna elettorale di Virginia Raggi fece tappa anche al cinema Palazzo. Era maggio 2016 e l'allora candidata grillina twittava: "Al cinema palazzo con le realtà degli spazi sociali. Il confronto e l'ascolto sono tutto" con hashtag #romanonsivende. Oggi il tweet è un altro: "Ringrazio la Prefettura e le forze dell'ordine per le operazioni di sgombero. A Roma le occupazioni abusive non sono tollerate. Torna la legalità". 

Il vice Bergamo: "Sgombero è un fallimento"

E a criticare duramente l'operazione di sgombero c'è anche il vicesindaco della Capitale Luca Bergamo, anche assessore alla Cultura, molto vicino alla realtà del cinema Palazzo e ai suoi attivisti. Non può incolpare apertamente il Comune perché sarebbe un evidente boomerang, ma se già con Virginia Raggi i rapporti erano tesi, le vicende di queste ore non aiutano certo a distenderli.

"É una perdita di ricchezza per la comunità non essere riusciti a trovare una soluzione che rispettasse i diritti della proprietà e consentisse allo stesso tempo la continuazione dell'esperienza e delle attività in quel territorio, nel rispetto delle regole. Lo sgombero disposto dalla Prefettura mette in evidenza questo fallimento" commenta l'outsider della giunta Raggi, non sempre ben visto nella galassia grillina proprio per i suoi rapporti stretti con la sinistra romana.

"Le persone che hanno fatto vivere il Cinema Palazzo fino a oggi hanno svolto una funzione sociale e culturale importante, in un quartiere che soffre la pressione di una piccola criminalità aggressiva. Ne hanno fatto un luogo di interesse culturale della città, anche con sala di spettacolo integrata nella vita di un quartiere storico di Roma, ma violando diritti privati che la decisione della prefettura ripristina. Ritengo - conclude il vicesindaco - che la struttura debba essere soggetta a un vincolo culturale e rimanere parte integrante degli spazi che rendono la città viva anche se tornata in possesso della proprietà e che serva trovare una sede idonea nel quartiere perchè l'esperienza sia continuata". 

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