Sfratti, l'emergenza e la mancata proroga del governo: tutti i numeri della Capitale

Continuano le proteste per la mancata proroga degli sfratti che, quest'anno, il governo non ha inserito nel decreto milleproroghe. Questa mattina il sindacato Unione Inquilini, Action e qualche esponente di Sel e Rifondazione Comunista hanno presidiato la Camera dei Deputati chiedendo un ripensamento. Ottenuto anche un incontro con uno dei relatori del decreto nonché capogruppo Pd in commissione Bilancio, il deputato Maino Marchi in merito a un emendamento che possa correggere il decreto.

Su quante famiglie siano rimaste scoperte dalla proroga è una guerra di numeri. Il provvedimento che ormai da anni viene rinnovato alla scadenza protegge solamente le categorie protette, dagli anziani ai portatori di handicap, che hanno subito uno sfratto per finita locazione ma non riguarda invece quelle famiglie che non si possono più permettere la casa dove vivono, la cosiddetta morosità incolpevole. Un fenomeno in netta crescita negli ultimi anni con il lievitare dei prezzi del mercato immobiliare da una parte e l'impatto della crisi dall'altra. “Basta considerare che nel 2007 a Roma le sentenze per finita locazione, in base ai dati forniti dal ministero dell'Interno, erano 2099 mentre nel 2013 erano 650. Al contrario la morosità nel tempo è aumentata: 3060 nel 2007 lievitato a 7042 nel 2013” spiega Massimo Pasquini dell'Unione Inquilini. E ieri in commissione in commissione Affari Costituzionali e Bilancio alla Camera il prefetto Giuseppe Percoraro ha prospettato un 2015 nero: "Saranno oltre 7 mila".

Veniamo così ai numeri della mancata proroga. “Manteniamo come lasso di tempo il periodo che intercorre tra il 2007 e il 2013: in questi anni a Roma sono state emesse 11.644 sentenze per finita locazione. Immaginando che di queste circa un 20% appartenga a categorie protette, potrebbero essere circa 2500 i nuclei che, protetti per anni dalla proroga, potrebbero essere cacciati da casa da un momento all'altro” continua Pasquini. Un numero superiore a quello che negli scorsi giorni è stato calcolato dal ministro Maurizio Lupi per l'Italia intera: 2000.

I dati sulle sentenze emesse per morosità, sempre tra il 2007 e il 2013, sono invece più del triplo: 39.063. “Anche se a questo numero mancano i dati del 2014, che si preannunciano drammatici, con un 2013 che ha visto 8 mila sentenze” commenta Pasquini. Il dato in percentuale fa ancora più paura: “In provincia di Roma nel 2013 una famiglia su 240 residenti ha subito uno sfratto. Se il dato lo consideriamo però relativo a famiglie residenti in affitto privato le nostre stime parlano di una relazione di uno a 48”.

A fronte di questi numeri mancano le risorse. Come annunciato nei mesi scorsi l'amministrazione capitolina, come prescritto nel piano casa del ministro Lupi, ha aperto il bando per l'accesso agli aiuti per la morosità incolpevole. Si tratta di 1 milione e trecento mila euro: “Sono utili ad aiutare circa 200 famiglie. I numeri parlano chiaro”.

Intanto, sempre contro i provvedimenti del Governo in tema di casa, continua la protesta dei movimenti per il diritto all'abitare contro l'art. 5 del Piano Casa. Da martedì 13 gennaio infatti un gruppo di attivisti ha occupato gli uffici dell'anagrafe capitolina in via Petroselli. “L'art. 5 della Legge Lupi comporta gravi implicazioni per chi vive nelle occupazioni: negando le residenze nelle occupazioni abitative infatti, si impedisce anche l'iscrizione a scuola dei bambini, l'assistenza domiciliare dei disabili, il rinnovo dei permessi di soggiorno e la scelta del medico di base” denunciano i movimenti. “Per questa ragione, mentre dal sindaco Marino e dagli assessorati competenti non arrivano riscontri o interlocuzioni, i movimenti continuano ad occupare, con tanto di tende, gli uffici dell'anagrafe. Non possiamo più aspettare”.