Olimpiadi fuori dalle linee programmatiche. Raggi: "Siamo coerenti"

Nelle linee guida del governo Raggi non ci sono le Olimpiadi. Non si parla della candidatura di Roma ai Giochi olimpici del 2024 nel documento di cinquanta pagine licenziato ieri dalla giunta capitolina. E ai cronisti che le chiedono conto della mancanza, la sindaca risponde secca: "Noi siamo coerenti". 

Già, d'altronde per l'intera campagna elettorale l'avvocata grillina ha ripetuto come un mantra che non sarebbe stata certo una priorità. "Prima l'ordinario, poi lo straordinario", se restano tempo e risorse. Lo ha detto e ridetto, tanto da beccarsi la nomea di candidata "dei no". Con l'avversario dem Roberto Giachetti che invece del sì alle Olimpiadi, senza se e senza ma, ha fatto la sua bandiera elettorale.

Insomma, vista la posizione dei Cinque Stelle, mai cambiata nel corso dei mesi, che il tema sia fuori dalle linee programmatiche non dovrebbe stupire. Eppure, qualcosa negli ultimi giorni sembrava muoversi in un'altra direzione. L'incontro ravvicinato tra il vicesindaco Frongia e il presidente del Coni Giovanni Malagò, a Ostia in occasione dell'inaugurazione della pista di atletica leggera dello stadio Pasquale Giannattasio, ha fatto subito pensare al passo indietro.  

Un faccia a faccia "interlocutorio", così è stato definito, con Malagò "disponibile a rivedere il dossier" sulla candidatura - "basta capire cosa viene criticato e contestato" - e un vicesindaco che ha riferito in generale di un "riscontro positivo" per quanto riguarda politiche e progetti sullo sport in città. Altra cosa però sono le Olimpiadi: "La nostra linea è chiara - ha ribadito a scanso di equivoci - soprattutto in questi giorni in cui Roma vive un'emergenza rifiuti a causa del malgoverno delle precedenti amministrazioni. Ci riaggiorneremo nei prossimi giorni sui diversi temi e sarà mio compito informarvi del lavoro che porteremo avanti ogni giorno".