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Matrimoni gay, Marino sfida il Prefetto: "Con le trascrizioni andrò avanti"

Nonostante l'atto ufficiale del Prefetto che ne chiede l'annullamento, il sindaco proseguirà con nuove registrazioni. Intanto il Codacons, che si è schierato a favore, annuncia un ricorso al Tar e un esposto in Procura

Non si ferma il sindaco Ignazio Marino. Nemmeno di fronte all’atto ufficiale del Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. “Se ci fossero altre richieste di trascrizione di matrimoni tra omosessuali contratti all’estero procederemo con nuove trascrizioni”ha spiegato ieri a margine della Santa Messa celebrata da Papa Francesco al Cimitero del Verano a San Lorenzo. Marino si aggrappa all’Europa: “Discriminare l’omosessualità è proibito”. E l’Italia è un Paese europeo. 

Intanto ad annunciare battaglia contro il provvedimento del Prefetto è il Codacons che ha annunciato la volontà di impugnare il documento al Tar del Lazio “in quanto atto contrario alle disposizioni comunitarie" si legge in una nota. L’associazione presenterà anche un esposto alla Procura della Repubblica di Roma “affinchè si indaghi sulla correttezza del provvedimento della Prefettura".  

Ecco i perché: "Le motivazioni contenute nell'ordine del Prefetto appaiono in palese contrasto con le disposizioni comunitarie, in quanto i tribunali europei si sono più volte espressi nella direzione di imporre agli stati membri il riconoscimento del concetto di vita familiare indipendentemente dal sesso delle persone” spiega il presidente Carlo Rienzi. “La trascrizione di un matrimonio gay contratto all'estero, pertanto, rappresenta la semplice e doverosa attuazione di quanto disposto dalla giustizia europea, e non certo un atto sovversivo che introduce in Italia un istituto non riconosciuto dalla nostra legislazione”. 

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