rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
Politica Tor Sapienza / Via Gino Severini

Roma ci riprova per il nuovo deposito tram di via Gino Severini, la prima gara è andata deserta

Pubblicata la nuova gara per la costruzione del manufatto che andrà a servire la tramvia Togliatti e le linee 5,14 e 19

Un appalto da 115 milioni di euro da aggiudicare nel più breve tempo possibile. Parliamo dell’ex Centro carni di via Gino Severini destinato, secondo i piani di Roma Capitale, ad ospitare tra i 70 e gli 80 nuovi tram in arrivo a Roma nei prossimi anni insieme al deposito di Porta Maggiore. Un’infrastruttura fondamentale per la “cura del ferro” targata Gualtieri e Patanè, visto che il deposito dovrebbe andare a servire, in particolare, la nuova tramvia Togliatti. La speranza di Atac e del Campidoglio è che, questa volta, qualcuno partecipi alla gara visto che, a febbraio di quest’anno, nessuno aveva presentato offerte per la realizzazione di questa importante opera.

Il futuro deposito

il progetto è articolato in due fasi: la prima, già finanziata e che servirà per mettere in funzione l’infrastruttura, e una seconda opzionale.  L’intervento principale prevede l’impianto di deposito completo di tutte le infrastrutture necessarie per il ricovero e la manutenzione dei veicoli, il raccordo di servizio a doppio binario dal deposito fino all’intersezione con viale Palmiro Togliatti, le opere di viabilità e di adeguamento destinate a regolare il transito veicolare. Inoltre, è prevista la realizzazione di una rotatoria necessaria per consentire la circolazione all’incrocio tra via Severini, via Campigli, piazza Pino Pascali.

In generale, il progetto del nuovo deposito tranviario è costituito da due macroaree: la zona degli stalli dei tram, coperta da una struttura in acciaio con funzione di tettoia e pannelli solari per il recupero dell’energia spesa dall’impianto, e la zona dell’officina, della portineria e dei locali tecnici per gli interventi di manutenzione dei tram.

L’area ha una posizione strategica rispetto ai terminali delle linee 5, 14, 19, che percorrono la direttrice Prenestina – Centro. Il deposito ha un’estensione di circa 60.000 mq, sufficiente per una capacità di ricovero di una flotta compresa fra 70 ed 80 tram.

Prima gara deserta

Il termine ultimo per presentare le domande è stato fissato al 29 aprile 2024. L’obiettivo è quello di terminare i lavori entro il 31 dicembre 2026 ma le procedure sono già in ritardo. A fine febbraio di quest’anno, infatti, la prima gara relativa alla progettazione esecutiva e all’esecuzione dei lavori del deposito non aveva ottenuto offerte. Così, Roma Capitale, si legge nel verbale di Atac con il quale si  avvia la nuova gara, “ha preso contatti con gli operatori” che avevano presentato dei quesiti per capire come mai, poi, non avessero concretizzato un’offerta. Così, dopo una serie di approfondimenti, Roma Capitale ha dovuto accettare alcuni cambiamenti.

Rispetto al progetto iniziale, si procederà all’affidamento a misura, invece che a corpo, degli scavi, del trasporto e del conferimento dei materiali derivanti dagli scavi e dalle demolizioni a discarica. Inoltre, saranno a carico della stazione appaltante, quindi di Atac, l’esecuzione della bonifica degli ordigni bellici. Con questi accorgimenti si spera che la gara, questa volta, abbia un esito positivo.

Fase due opzionale

Nell’appalto c’è anche la possibilità di attivazione di una “fase 2” che, al momento, non è stata ancora finanziata. Questo lotto prevede la realizzazione della copertura degli stalli dei tram, la realizzazione dei due impianti fotovoltaici rispettivamente da 1200 kW posto sulla copertura metallica, e quello da 200 kW posizionato invece sulla copertura dell’officina e da quota parte degli attrezzaggi dell’officina.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roma ci riprova per il nuovo deposito tram di via Gino Severini, la prima gara è andata deserta

RomaToday è in caricamento