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Politica Della Vittoria / Piazza Bainsizza

Il comune di Roma vuole ricomprare il deposito di piazza Bainsizza, ma c'è l'incognita costi

Il Campidoglio sta cercando di esercitare il diritto di prelazione sul deposito, che è stato aggiudicato all'asta ad un privato. L'operazione

Il Campidoglio continua a puntare sull’ex rimessa Vittoria. Pur avendo perso l’asta sul dismesso deposito Atac, l’amministrazione rimane intenzionata ad acquisire il bene. Per farlo vorrebbe puntare, come suggeriscono i comitati di zona ed anche il municipio I, sull’esercizio del diritto di prelazione. Ma non è chiaro quali siano i costi di quest’operazione.

La richiesta di trasparenza

“Chiederò la convocazione di una commissione trasparenza sulla questione dell’ex deposito di piazza Bainsizza” ha commentato il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo. Sarebbe la seconda sul tema visto che, all’indomani dell’asta vinta dalla società Sant'Anna,  un’azienda vicina alla fondazione Memmo, ne era stata organizzata una a cui avevano preso parte i vertici di Atac ed anche l’assessore ai trasporti Eugenio Patanè. 

Un deposito considerato fondamentale

In occasione della commissione svoltasi a gennaio, era stata ribadita la centralità dell’ex deposito di piazza Bainsizza, definito “fondamentale” dall’assessore Patanè “perché nell’area nord non ce ne sono altri” in grado di ospitare i mezzi elettrici acquistati con il progetto “full green”. Dopo aver destinato alla vendita le rimesse inutilizzate, nell’ambito del concordato preventivo di Atac, il Campidoglio aveva cambiato indirizzo. Solo che nel frattempo quegli immobili sono rimasti in vendita e, ora, c’è un privato che ha mostrato l’intenzione a non rinunciare al bene.

Vincolo e diritto di prelazione

L’ex rimessa Atac di piazza Bainsizza però, nel 2013, è stata sottoposta ad un vincolo con apposito decreto de ministero per i beni culturali. E, come ha ricordato il municipio I con un provvedimento votato in maniera trasversale, il ministero ha il diritto di esercitare un diritto di prelazione, entro sessanta giorni dalla vendita, per un immobile che sia sottoposto ad un vincolo. 

Questioni su cui fare trasparenza

Ora si tratta di comprendere se i termini siano ancora validi e quale sia la spesa che dovrà essere sborsata dal pubblico che aveva presentato un’offerta di 13milioni e 120mila euro (iva incluso) che però era stata superata dal privato, arrivato a mettere 14milioni e 330 mila euro. Tutte questioni che saranno affrontate nel corso della nuova commissione trasparenza che il suo presidente De Priamo ha annunciato di voler convocare.
 

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