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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Prati / Piazza Bainsizza

L'ex deposito Atac di piazza Bainsizza passa ai privati: il Comune perde l'asta per centomila euro

Un privato ha superato l’offerta del comune. Assessore Patanè: “Procedura nata malissimo, la precedente amministrazione poteva evitare l’asta”

Il rilancio del Campidoglio non è stato sufficiente. L’ex deposito di piazza Bainsizza è stato acquistato da un privato. Per una somma vicina ai 100mila euro, come confermano fonti interne a Roma Capitale, una società legata alla fondazione Memmo ha acquisito l’immobile.

La tegola per il comune

L’ex rimessa era stata messa in vendita nell’ambito del concordato preventivo avviato per salvare l’Atac dal fallimento. Il Campidoglio ha poi deciso di riscattarla, per usarla come asset centrale nel progetto “Full Green”, inserito anche nel PNRR, che puntava ad ospitare nel deposito 100 mezzi elettrici. Operazione da rivedere perché, “la procedura di messa all’asta della rimessa Delle Vittorie a piazza Bainsizza è stata aggiudicata a dei privati che hanno superato l’offerta di Roma Capitale” ha annunciato nella tarda serata del 14 dicembre l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè.

Una location irripetibile

Una sconfitta che pesa come un macigno sui progetti del comune. “Per Roma la location di piazza Bainsizza era irripetibile proprio perché nella zona centrale e settentrionale della città era l’unica sede logisticamente attrezzata per il progetto full green, sul quale puntiamo per cambiare il Tpl romano” ha ammesso Patanè. Il quadrante Sud Orientale della città è coperto dall’acquisizione, quella riuscita, dell’ex deposito Atac di Piazza Ragusa, dove andranno 120 mezzi elettrici. Ora il comune si dovrà mettere a caccia di un’alternativa.

Indice puntato contro il M5s

Ma perché Roma Capitale si è lasciata sfuggire quest’occasione, se effettivamente l’immobile del quartiere Della Vittoria era considerata “irripetibile”?. Perché quella che si sta commentando “era una procedura nata malissimo con la precedente Amministrazione che, in un primo momento, non ha prodotto offerte in tempo utile al fine di esercitare una sorta di diritto di prelazione quando era possibile acquistare la rimessa senza accedere all’asta  e poi, ad asta aperta, non ha secretato l’offerta e il rialzo con i quali avrebbe partecipato alla gara” ha spiegato Patanè. 

“La storia della riqualificazione del deposito Atac Delle Vittorie in piazza Bainsizza va avanti da anni. Ho avuto modo di seguire la vicenda come consigliera in I Municipio e la mancata aggiudicazione dell’asta non è che l’ultimo atto di una serie di passaggi totalmente sbagliati che hanno fatto perdere alla città di Roma una grande opportunità di utilizzo dei fondi del Pnrr - ha commentato Flavia De Gregorio, capogruppo capitolino della lista Calenda - Quanto ci costerà questa mancata acquisizione? Trovare un’altra area per il deposito farà perdere altro tempo alla logistica del trasporto pubblico locale e, avendo tempi stretti per l’utilizzo dei fondi europei, siamo con l’acqua alla gola. Questo è il prezzo che la Capitale paga per aver avuto cinque anni di amministrazione pentastellata”. 

Com'è andata l'asta

Il Campidoglio aveva inizialmente presentato un’offerta da 13milioni e 120 mila euro (iva esclusa) che però era stata superata dal privato, arrivato a mettere per l’ex deposito14 milioni e 330 mila euro. Poiché lo spazio era considerato strategico per il progetto “Full Green”, il comune aveva deciso di rilanciare con un’offerta superiore del 10%. Ma ha dovuto ottenere il permesso dell’Aula Giulio Cesare per farlo. Operazione che non è sfuggita al privato che, di conseguenza, ha potuto agevolmente rilanciare e vincere l’asta.

Resta l'obiettivo delle flotta green

Cosa succederà adesso al progetto di mobilità sostenibile del Campidoglio? “Questo episodio non impedirà la realizzazione della trasformazione della flotta di Atac a trazione elettrica - ha annunciato Patanè - un obiettivo che perseguiremo con tenacia e con diversa organizzazione logistica e societaria”. Di certo però, la ricerca di un'alternativa per il comune, sarà tutt'altro che semplice.

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