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Scoppia il caso sulla gara per l'affidamento dei bus periferici: due ricorsi bloccano la nuova gestione

Roma Tpl, che opera in proroga ormai dal 2014, resta al comando in attesa che il Tar si esprima sui ricorsi presentati da due società che hanno partecipato alla gara

Era il 23 marzo scorso, e l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, annunciava che il servizio di trasporto pubblico locale su gomma nel territorio periferico, sino ad allora (e ancora oggi) gestito da Roma Tpl in proroga, con tutte le problematiche e i disservizi per i cittadini, era stato finalmente affidato: "Il lotto 1 Est - aveva detto Patanè - è stato aggiudicato al costituendo RTI formato da Autoservizi Troiani srl e Società Autolinee Pubbliche, mentre il lotto 2 Ovest al costituendo RTI formato da Bus International Service srl e Autoservizi Tuscia". 

I ricorsi di Trotta e di Busitalia

Una notizia diffusa con soddisfazione, complici i già citati e annosi disservizi che attanagliano il servizio bus periferico. Peccato però che la nuova aggiudicazione sia di fatto bloccata e congelata minimo sino al 31 ottobre 2023, perché sono attualmente pendenti ben due ricorsi davanti al Tar: uno è della società Trotta Bus Services, esclusa dalla gara all’ultimo minuti per "mancanza di requisiti in merito alla trasparenza”; uno, più recente, è stato invece presentato da Busitalia, la controllata di Ferrovie dello Stato, che si era classificata seconda. 

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“C’è un provvedimento che ha aggiudicato i due lotti e noi eravamo pronti per la predisposizione dei contratti - hanno confermato nel corso di una commissione ad hoc dalla direzione del trasporto pubblico locale di Roma Capitale - ma il ricorso presentato da Busitalia ci ha bloccato in attesa che il Tar si pronunci sull’accoglimento della sospensiva. Di fatto siamo nei tempi, perché l’aggiudicazione è stata disposta il 22 marzo e modificata il 24 e il contratto poteva essere stipulato entro i 60 giorni, ma tutto dipende dalla decisione del Tar, che dovrebbe arrivare entro massimo due settimane. Da lì ci troveremo di fronte a un bivio: andare avanti con i contratti e portare a termine l’affidamento in attesa del giudizio di merito da parte del tribunale, oppure fermarci e sospendere”. 

Il servizio resta a Roma Tpl sino alla risoluzione dei contenziosi

Tradotto in parole povere, al momento il servizio di trasporto pubblico periferico resta in gestione alla problematica Roma Tpl, e si continuerà ad andare in proroga sinché non verrà fatta chiarezza dal punto di vista amministrativo. A oggi la proroga scade il 31 ottobre, ma “forse dovremo allungare un po’ i tempi - hanno ammesso della direzione trasporto pubblico - dalla stipula del contratto il bando prevedeva massimo 300 giorni per il completamento della fase di trasferimento dei mezzi e del personale,  quindi arriveremo oltre il termine fissato con l’attuale proroga. Nel frattempo abbiamo chiesto a Roma Tpl di fornirci report settimanali sull’immissione dei mezzi che erano in manutenzione, e dagli ultimi due report sembrerebbero essere messi in servizio altri 70 mezzi”.

L’annuncio ha scatenato la dura reazione del consigliere Marco Di Stefano, che ha annunciato l’intenzione di chiedere un accesso agli atti “per fare chiarezza su un bando su cui mi sembrano esserci molte ombre. La gara è stata aggiudicata a due società, una delle quali, sino a qualche giorno prima dell’aggiudicazione, aveva il presidente che era il presidente di una società che aveva vinto il primo lotto - ha detto il consigliere Udc-FI - Queste società hanno vinto una gara da 500 milioni di euro a fronte di un fatturato di 4 milioni di euro: questa vicenda va guardata con grande attenzione, perché si è verificata una serie di accadimenti che sembrano finalizzati a mantenere lo status quo, con enormi disservizi con i cittadini, almeno sino a quando non si risolveranno i giudizi davanti al Tar. E questo potrebbe durare anni”.

La tormentata gara per aggiudicare le linee bus periferiche

Un passo indietro: l’assegnazione delle linee periferiche aveva subìto una battuta d’arresto a febbraio fa a causa dell’esclusione della società Trotta Bus Services per "mancanza di requisiti in merito alla trasparenza". A settembre 2022 la società si era aggiudicata il bando relativo al lotto 2 ovest per gestire alcune linee periferiche per tutto il 2023, mentre il lotto 1 Est era stato affidato ad Autoservizi Troiani. Entrambe avrebbero dovuto subentrare a Roma Tpl, che dal 2014 ha in gestione il servizio e che continua a farlo dal 2018 con proroghe annuali, in forza di un bando che, per diversi motivi, non ha mai trovato aggiudicazione. 

Le verifiche condotte su Trotta, però, avevano portato alla luce un’annotazione nel casellario delle imprese dell’Anac, cui si sono aggiunte una serie di segnalazioni relative a presunte irregolarità nella gestione dei servizi di trasporto, nel pagamento degli stipendi e verso l’Agenzia delle Entrate. A ottobre il dipartimento aveva chiesto proprio all’Agenzia delle Entrate di approfondire i controlli sulla società, ricevendo conferma che nel sistema informativo dell’anagrafe tributaria erano presenti gravi violazioni.

Da qui l’esclusione, che aveva lasciato il Campidoglio con uno dei due lotti, il lotto due ovest, scoperto. A subentrare a Trotta è stata Bus International Service, che insieme con Autoservizi Troiani avrebbe dovuto prendere servizio dal primo aprile.  

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