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Cultura

Leonardo Bocci, dai video ironici a ragazzo delle consegne: “Così aiuto i ristoratori”

L'attore romano "rider" per i ristoranti della città: "Con un piccolo gesto si può aiutare e dare l'esempio, basta lamentarsi senza fare nulla"

“Ho deciso di non parlare più, ma di fare i fatti”. Così l'attore romano Leonardo Bocci passa all’azione: dai video ironici di ‘Roma nord vs Roma sud’ e la comicità sfoggiata in tempi di quarantena, a ‘ragazzo delle consegne’ per i locali della città messi a dura prova dal semi lockdown. 

Leonardo Bocci ragazzo delle consegne: "Così aiuto i ristoratori"

E’ all’indomani dell’obbligo di chiusura alle 18 per bar e ristoranti che Bocci ha scelto di trasformarsi in rider: ogni sera consegne per un locale diverso. I clienti chiamano l’attività, ordinano e alla porta arriva lui Leonardo Bocci: un’esplosione di comicità, aperitivi e cene consegnate tra una battuta e l’altra. Un buon motivo per sorridere in un periodo, tra la curva dei contagi in risalita e le nuove restrizioni, piuttosto complesso. 

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“So che è un piccolo gesto, ma spero possa far molto” - ha detto Bocci. “L’idea è nata perchè in questa situazione il rischio è quello che ci si lamenti e basta: invece - racconta l’attore a RomaToday - ho deciso di fare un’azione concreta, seppur piccola, per aiutare chi è in difficoltà. A partire dai ristoratori”.
 
Un ritorno a ‘ragazzo delle consegne’, “proprio come quando ero un po’ più piccolo”. Le storie Instagram, sul profilo che conta oltre 66mila follower, postate al mattino per promuovere il ristorante per il quale la sera effettuerà la consegna. “Ho iniziato da quelli che conosco meglio ma vorrei arrivare anche ad altre realtà, magari più piccole e periferiche”. Un’iniziativa che piace: “Spero più che altro che possa far riflettere e che colleghi, ma anche chi è tenuto a prendere decisioni importanti, possano dare lo stesso esempio. I locali di quartiere hanno bisogno del supporto di tutti”. 

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Chusi cinema e teatri: "Il mondo dello spettacolo è sempre il primo penalizzato"

Ma oltre a bar, locali e ristoranti con la chiusura alle 18, l’ultimo decreto ha chiuso anche cinema e teatri: “Purtroppo ogni volta la prima categoria penalizzata è quella dello spettacolo. E questo non può che dispiacermi anche perchè spesso si tratta di luoghi sicuri, che si erano adeguati alle normative anti contagio. Spero che presto possano riaprire: ci sono troppe realtà, anche piccole, che vivono di teatro e cinema”. 
 

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