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Leonardo Bocci, la quarantena romana più seguita sui social: "Sogno di diventare un personaggio per Roma"

Le dediche romantiche a Roma, i video divertenti ai tempi del Coronavirus. Il futuro sul web e non solo. Leonardo Bocci si racconta a RomaToday. L'intervista

Dagli scontri ironici "Roma Nord vs Roma Sud" con gli Actual ai video comici e alle romantiche dediche ai tempi del Coronavirus. Leonardo Bocci non ha perso tempo durante il lockdown ma, anzi, ha mostrato lati della sua attorialità che ancora non conoscevamo. La sua è stata una delle "quarantene romane" più seguite sui social, per molti un'immancabile parentesi quotidiana, per altri un momento di svago per attraversare con maggiore leggerezza le lunghe giornate a casa.

Ma la quarantena di Leonardo Bocci, al di là dello schermo di smartphone e tablet, come è stata? L'attore romano lo ha raccontato a RomaToday...

Nella mia vita non so stare a casa, o almeno non sapevo farlo prima di questa quarantena. Le prime due settimane sono state particolari, mi svegliavo la mattina e mi chiedevo dove stavo. Non avevo mai vissuto casa come l'ho fatto in questo tempo. Poi piano piano mi sono abituato, forzatamente, e, vivendo da solo, o mi mettevo a parlare con i mobili, oppure davo sfogo alla mia creatività sui social.

Leonardo, da poco hai terminato anche la tua collaborazione con gli Actual, dunque la tua quarantena è stata doppiamente un viaggio da solo...

Sì. Ho puntato tutto sui social, con piccoli video virali che parlassero in modo ironico del Coronavirus, dall'uso della mascherina agli sketch in cui parlavo da solo allo specchio. Le sere, però, erano un po' malinconiche, mi trovavo da solo, in giardino, con un bicchiere di vino e piano piano mi stava venendo un po' di tristezza, da lì ho iniziato a pensare a Roma e ne è nata una vena romantica che nessuno aveva mai visto e che è molto piaciuta.

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Lo abbiamo visto bene nella poesia "Buongiorno Roma, te sei svejata?", diventata davvero virale. Sapevi di avere anche questa vena romantica?

In realtà l'ho sempre avuta ma non l'avevo mai fatta vedere. I video che facevo avevano sempre questo scopo di divertire e non c'era spazio per questo aspetto romantico che invece durante la quarantena è venuto fuori e che porterò avanti. L'ho fatto per Roma ma, nei prossimi giorni, vorrei scrivere un pensiero per i ragazzi che affronteranno questa maturità così diversa. Un lato di me che ho potuto conoscere meglio in questo tempo di Coronavirus e che continuerò ad usare, in futuro, per inviare messaggi alle persone.

In questi mesi, dunque, quale è stato l'obiettivo del tuo lavoro?

Molte persone mi hanno detto di aver scoperto un Leonardo al quale non erano abituati. La quarantena mi è servita per farmi conoscere meglio da chi mi segue. Sono riuscito a dare un'idea più profonda di me, sono riuscito a fare compagnia a tanti. Io credo che la risposta dei followers, i messaggi ricevuti in questo periodo, rappresentino il raggiungimento massimo del mio obiettivo".

C'è chi ti ha conosciuto da un punto di vista diverso, ma anche chi ha avuto modo di conoscerti proprio durante il lockdown. Se dovessi definire chi è Leonardo Bocci, cosa dici ai tuoi followers?

Mi definisco 'attore' perché è una cosa più semplice e immediata per arrivare al pubblico, ma anche 'creativo', perché mi piace spaziare. In questi anni, oltre a fare tante cose sul web, ho avuto l'opportunità di fare film al cinema con Enzo Salvi e Maurizio Mattioli, di lavorare al teatro. Amo spaziare, il mio guru è Fiorello. Mi piacerebbe, un domani, essere riconosciuto come personaggio di Roma. Noi abbiamo una scuola di attori romani indiscutibile, Verdone, Gigi Proietti, Brignano. Mi piacerebbe entrare in questa storia.

Roma è sempre presente nei tuoi video, nei tuoi post, sei anche romanista sfegatato. Possiamo dire che la Capitale è la tua fedele compagna di viaggio?

Assolutamente. Prendo sempre ispirazione da Roma, ha parecchie cose da raccontare. Non c'è al momento nessuno sul web che ne racconta i dettagli. E' questo quello che voglio continuare a fare, ridendo o con delle dediche profonde. A volte riesco a raccontarla meglio, a volte peggio. Non è sempre facile e poi il romano è particolare, devi saperlo trattare bene.

Sinceramente, quanto ti è mancata Roma?

Tantissimo. Quelle dette nei video, scritte nei post non sono parole fatte. Mi è mancata e mi manca ancora oggi, perché non posso viverla come la vivevo prima del lockdown. Mi manca quella spensieratezza, mi manca uscire senza restrizioni, senza ansie. Le poesie che ho scritto sono scaturite proprio da questa mancanza, da questa nostalgia.

Il 30 aprile hai fatto 30 anni. In quarantena. Come li hai festeggiati?

Ho fatto una diretta Instagram, per includere tutti. Ne ho fatta una a mezzanotte e un'altra la sera dopo. E' stato un compleanno particolare ma che rifarei perché è stato bello. Non ho avuto problemi di dove farlo, di quanto spendere, di chi invitare. Lo ripeterò anche non in quarantena.

Cosa ti auguri per il futuro? Dove ti vedi o ti vorresti vedere da qui ai prossimi anni?

Il web mi piace molto e non voglio abbandonarlo. Mi dà la libertà di fare tutto quello che voglio, un video, un post, una canzone, mi fa stare a contatto con il pubblico, seppur a distanza. Ma nei miei progetti c'è quello di spaziare. Vorrei essere un artista poliedrico e diventare uno dei personaggi di Roma. Se farlo attraverso la tv, la radio, il cinema, il teatro? Oggi non mi importa. 

Ce la fai, così di getto, una dedica alla tua Roma?

A volte non ce pensamo alla città in cui abitamo e se quarcuno de quarche artra parte der monno viene fori e te dice 'Eh, ma noi siamo più bravi a fa sta cosa", tu dije na parola sola: “Roma”. 


 

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