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Cronaca

Migranti a Tiburtina, nuovo sgombero. Medu: "Non ce ne andiamo, vogliamo parlare con il Comune"

Un copione visto e rivisto. L'arrivo della polizia ha messo in fuga i transitanti. Medu: "Senza il presidio umanitario i migranti dormirebbero nei sottopassi e in condizioni molto più pericolose"

Montata ieri, sgomberata oggi. Ennesima azione di polizia contro la tendopoli dei transitanti montata ieri in un parcheggio nei pressi della stazione Tiburtina. Dopo una notte passata nelle tende al freddo e sotto il temporale, i rifugiati si sono svegliati con la polizia davanti alle loro tende. "I migranti sono fuggiti terrorizzati", racconta Medu, una delle associazioni che compongono quello che nei fatti è un vero e proprio presidio umanitario. 

La Questura specifica che degli extracomunitari sono stati identificati e che "sono in corso accertamenti per la verifica delle posizioni dei 31 accompagnati presso gli uffici di via Patini".

Un copione visto e rivisto e che molto probabilmente si ripeterà nei prossimi giorni. Spiega Medu: "Attendiamo di poter parlare con il Comune di Roma prima di poter procedere allo smantellamento del presidio. Il parcheggio è del Comune. Riteniamo assurdo che venga sgomberata un'area dove non c'è assolutamente niente. Si tratta di un luogo isolato, senza abitazioni e senza esercizi commerciali. Nei fatti abbiamo allestito un presidio umano e sanitario per offrire assistenza. Senza i migranti, molti dei quali minori, dormirebbero nei cavalcavia, nei sottopassaggi in condizioni assolutamente peggiori". 

Da Baobab Experience aggiungono: "E' l'ennesima volta che riceviamo ordini del genere, accompagnati da un invito a spostarsi di qualche centinaio di metri verso un nuovo imprecisato spazio, dal quale verremmo in ogni caso sgomberati in capo a poche ore come sta accadendo in questi minuti. Siamo a poca distanza da piazzale Spadolini, da dove siamo stati sgomberati e multati più e più volte per la solidarietà e l'assistenza medica e legale. Siamo in via Altiero Spinelli, padre costituente dell'Europa unita".

La consigliera regionale di SI-SEL Marta Bonafoni definisce "incredibile quanto sta accadendo. Ancora una volta assordante il silenzio del Comune di Roma, che da ieri sa di questa nuova situazione e non ha mosso un dito. Neppure per dissuadere l'intervento in corso, peraltro su un terreno che è in gestione proprio a Roma Capitale. Una vergogna per la Roma che accoglie".
 

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