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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Processo Willy, in aula la versione dei Bianchi. Gabriele: "L'infame è Belleggia che gli ha dato il calcio al collo"

Il processo per l'assassinio del giovane di Paliano è entrato nel vivo con la deposizione dei due presunti assassini che per la prima volta sono usciti dal carcere di Rebibbia dove sono detenuti insieme a Mario Pincarelli

Uno accanto all'altro, quattordici mesi dopo quella notte di violenza e disumanità. Ieri, per la prima volta, Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli di Artena in carcere per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, hanno incontrato nuovamente Francesco Belleggia, loro ex amico ed oggi grande accusatore. In aula è arrivato anche l'ultimo componente del quartetto di picchiatori, Mario Pinciarelli che insieme ai Bianchi è detenuto nel carcere romano di Rebibbia.

Il primo a parlare è stato verso le 10 e 30 Marco Bianchi che si è presentato con la barba, dimagrito e con una maglietta a dolce vita: "Se avessi colpito io Willy mi sarei assunto le mie responsabilità nei confronti dei suoi familiari. Sono intervenuto per difendere mio fratello Gabriele. Io ho dato a Willy solo una spinta. Belleggia non dice la verità e dovrebbe assumersi le sue responsabilità".

Poi verso le 12 e 30 ha preso la parola il fratello Gabriele Bianchi: "Francesco Belleggia gli ha dato un calcio al collo mentre Willy era a terra, senza pietà. Da infame. Gabriele e Marco Bianchi una cosa del genere non l'avrebbero mai fatta. Sono vicino al dolore dei familiari di Willy perché anche io ho un figlio. Il fatto che Belleggia sia ai domiciliari mi provoca una grande rabbia. Io lo so per certo che non aveva intenzione di uccidere Willy, ma lui deve dire la verità. Io per dormire devo prendere tranquillanti e ringrazio gli psicologici del carcere". Queste le parole di Gabriele Bianchi, fratello di Marco, che in aula in tribunale a Frosinone ha ricostruito la sera dell'aggressione a danno di Willy nel settembre del 2020.

Foto e video dall'aula di Frosinone

Davanti alla corte d'Assise

 I due fratelli, assistiti dall'avvocato Massimiliano Pica, hanno sempre rigettato ogni accusa, ma ad inchiodarli alle proprie responsabilità sono state le dichiarazioni rilasciate in sede di interrogatorio da Francesco Belleggia l'unico, del gruppo di Artena (che seminava terrore e che prendeva di mira anche animali), che ha beneficiato sin da subito degli arresti domiciliari.

L'accusa di omicidio volontario

L'accusa per tutti e quattro è pesantissima: omicidio volontario con l'aggravante della crudeltà. Ma il momento più difficile di questa udienza, che si preannuncia lunga e dolorosa, avverrà nel momento in cui i genitori di Willy dovranno guardare negli occhi gli autori del violentissimo pestaggio che in pochi istanti ha ucciso il loro adorato figliolo. 

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