rotate-mobile
Cronaca

Neonato morto al Pertini, i dubbi sulla sorveglianza medica e la difesa dell'ospedale

Presa di posizione sulla tragedia dell'8 gennaio scorso: smentita la versione che vuole la mamma e il piccolo rimasti privi di supervisione nella stanza

L'ospedale Pertini prende ufficialmente posizione sulla tragedia avvenuta lo scorso 8 gennaio nel reparto di ginecologia, dove un neonato è stato trovato senza vita nel letto della madre, con tutta probabilità morto soffocato dopo che la donna si è addormentata durante l'allattamento.

In una nota diffusa nel pomeriggio di lunedì 23 gennaio, la direzione sanitaria ha voluto puntare i riflettori in particolare sulla pratica del rooming-in, ovvero un modello organizzativo finalizzato a promuovere l’allattamento al seno per cui i bambini stanno accanto alle loro madri 24 ore al giorno. Le mamme che decidono di aderire al modello - su base volontaria - hanno quindi la possibilità di tenere nella propria stanza il bambino dopo il parto, giorno e notte, senza limiti di orario, con l'obiettivo di consentire loro di occuparsi fin da subito del neonato, di rafforzare il legame madre-figlio e di favorire l’allattamento.

I dubbi sull'assistenza e la vigilanza 

La donna, ha fatto sapere il Pertini, aveva sottoscritto un apposito modulo informativo "sulle azioni da effettuare per evitare il verificarsi di eventi avversi. La pratica del rooming-in è ormai consolidata nel contesto nazionale ed internazionale per sostenere il contatto tra neonato e mamma, sin dalle prime ore dopo la nascita. Infatti l'Oms e l'Unicef promuovono questo modello organizzativo - spiega la direzione sanitaria - per questo motivo il rooming-in viene attuato anche nell’ospedale Pertini, dove tutte le puerpere vengono informate dei rischi connessi alla gestione del bambino".

Si tratta comunque di una pratica che richiede supervisione da parte del personale ospedaliero. Ed è su questo che si concentrano sia le indagini della procura sia le accuse della famiglia, che punta il dito contro l'assistenza fornita alla neomamma a pochi giorni dal parto: "La direzione strategica respinge in maniera categorica che le madri non siano seguite adeguatamente - dichiara il perito - Alle pazienti viene assicurata un’adeguata presa in carico ed il rispetto dei requisiti organizzativi previsti dalla normativa vigente, che determina, peraltro, un alto livello di soddisfazione da parte dell’utenza così come testimoniato dall’incremento dei volumi di attività".

La procura di Roma indaga per omicidio colposo

La procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo attualmente a carico di ignoti, ha già disposto l’autopsia per accertare le cause della morte. Un elemento fondamentale per capire se il piccolo sia morto soffocato restando appunto schiacciato dal corpo della madre, o se vi siano altri fattori che non sono ancora stati presi in considerazione. Va chiarito inoltre se effettivamente non vi sia stata vigilanza sulla neomamma e sul neonato e a che ora esattamente il bambino è stato portato nella stanza

La direzione sanitaria del Pertini ha fatto sapere di avere a sua volta attivato immediatamente un audit clinico per verificare la correttezza e l’aderenza alle pratiche del rooming-in e l’appropriatezza delle procedure, e di avere consegnato alla magistratura tutta la documentazione in possesso "al fine di consentire uno svolgimento delle indagini che conduca, il più rapidamente possibile, a ricostruire la dinamica degli avvenimenti e ad accertare eventuali responsabilità". 

Vuoi fare una segnalazione al team Dossier? Vuoi denunciare la tua storia? Scrivilo a dossier@romatoday.it

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Neonato morto al Pertini, i dubbi sulla sorveglianza medica e la difesa dell'ospedale

RomaToday è in caricamento