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Cronaca

Mimose sulla bici di Eva, donna morta sul lavoro sui Fori Imperiali

Sono passati 4 anni e mezzo da quando Eva Bohdalova è morta. I ciclisti romani non si sono dimenticati di lei e nel giorno della festa delle donne le hanno reso omaggio con un mazzo mimose sulla bici bianca in suo onore

Era la notte tra il 29 e il 30 ottobre del 2009 ed erano da poco passate le due quando Eva Bohdalova, 28enne ceca di Brno che aveva scelto Roma come città dove vivere, stava rincasando da lavoro con la sua bicicletta. Su via dei Fori Imperiali, ai tempi non ancora pedonalizzata, un taxi la investe, mandandola in coma. Dopo alcuni giorni passati a lottare tra la vita e la morte, Eva morì. In suo ricordo i ciclisti romani hanno installato una bici bianca su via dei Fori Imperiali, lì a eterno ricordo di questa tragedia.

Nessuno si è dimenticato di lei e oggi, nel giorno della Festa della Donna, che l'universo femminile ha eletto a eterno ricordo delle conquiste sul posto di lavoro e nella società, c'è chi ha voluto omaggiare Eva, portando sulla sua bici bianca su via dei Fori Imperiali un mazzo di mimose. Lei morta di fatto sul lavoro per una scelta di vita, quella di andare in bici in una città che a misura di bici non è.

Un gesto semplice che assume ancor più valore dopo che questa mattina, su via Anagnina, un altro ciclista è morto investito da un'auto. Riportiamo le parole che un amico di Eva usò sul blog Ciclistica.it, oggi più che mai attuali.

"Se a 28 anni vai al lavoro in bicicletta e di notte percorri via dei Fori Imperiali per tornare a casa non crederai mai che all'improvviso un taxi  ti piombi addosso come un missile. Sono anni che ti sposti in bicicletta in questa folle e splendida città. Tante volte ti è capitato di sentirti in pericolo circondata da automobili e scooteroni. Hai visto negli occhi quelle persone che guidano con rabbia e violenza. Nella vita sembrano persone affidabili ma quando posano le mani sul volante e il piede sull’acceleratore cambiano. Li vedi quando non rispettano la precedenza agli incroci, attraversano con il rosso i semafori, non si fermano davanti ai pedoni che attraversano sulle strisce, si lanciano a tutta birra nonappena vedono un po’ di strada libera, parcheggiano in doppia fila o sul marciapiedi, aprono gli sportelli senza prima guardare dietro. Tutto per recuperare qualche minuto in più per una vita persa in mezzo al traffico. Spesso ti sei ritrovata a difendere con le unghie e con i denti il tuo diritto ad esistere sulla strada con la tua bicicletta senza alcun motore oltre la forza muscolare. Ma una vigliaccheria del genere non te l’aspettavi proprio. Non ce l’aspettavamo noi. Essere travolta alle spalle da un’automobile su via dei Fori Imperiali ti sorprende. Vogliamo la verità e la giustizia per Eva!".

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