Casamonica a rischio processo per associazione mafiosa: "Diamo fastidio perché proteggiamo Roma"
Ai 26 indagati viene contestato "di avere preso parte - si legge nel capo di imputazione - all'associazione mafiosa denominata 'clan Casamonica' e in particolare all'articolazione della zona Romanina-Anagnina-Morena"
Sono 26 i Casamonica a rischio processo dopo che la Procura di Roma ha chiuso le indagini al termine dell'operazione 'Noi proteggiamo Roma'. Le accuse vanno dall'associazione di stampo mafioso, all'estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. Nell'inchiesta, condotta dal procuratore di Roma Michele Prestipino e dal pm Edoardo De Santis, erano stati sequestrati beni per 20 milioni di euro tra cui una villa con piscina a Guerrino Casamonica detto Pelè.
Gli agenti della Divisione Polizia Anticrimine della Questura sequestrarono candelabri, brocche, servizi di posate d'argento, ma anche svariati servizi di piatti, che sarebbero stati utilizzati in occasione della grande festa organizzata per il compleanno di Guerino Casamonica, che si sarebbe tenuto pochi giorni dopo il blitz.
Agli indagati viene contestato "di avere preso parte – si legge nel capo di imputazione - all'associazione mafiosa denominata 'clan Casamonica' e in particolare all'articolazione della zona Romanina-Anagnina-Morena; commettere delitti contro il patrimonio, contro l'incolumità individuale della vita; affermare il controllo egemonico sul territorio, realizzato anche attraverso costanti e sistematici atti di sopraffazione e ritorsione; conseguire vantaggi patrimoniali dalle attività economiche; e infine procurarsi ingiuste utilità".