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Le occupazioni nei licei di Roma costano 300mila euro: "Fondi tolti alla messa in sicurezza"

Dal Giorgi-Woolf all'Archimede, dal Virgilio all'Armellini le proteste studentesche si sono trasformate in atti di vandalismo e devastazione. A pagare è il pubblico, levando fondi agli interventi necessari

Le occupazioni andate in scena nei licei di Roma tra novembre e dicembre 2023 costeranno care. Non tanto a studentesse e studenti, che in molti casi se la caveranno con un 5 in condotta nel primo quadrimestre e qualche giorno di sospensione. Ma alle casse pubbliche, quelle della Città Metropolitana che ha la responsabilità della manutenzione degli edifici scolastici del territorio. 

Le occupazioni studentesche costano care

In totale, infatti, le proteste studentesche che in alcuni casi sono sfociate in atti di vandalismo e devastazione, costringeranno l'ex Provincia di Roma a utilizzare la bellezza di 300mila euro. "Soldi che avremmo potuto investire nella messa in sicurezza degli edifici - spiega Daniele Parrucci, consigliere delegato della Città Metropolitana - ora dovremo fare degli sforzi enormi". 

Nel liceo di Nuovo Salario 70mila euro di danni

Da quello che è stato possibile sapere, i danni maggiori sono stati all'Archimede-Pacinotti, liceo scientifico sportivo che si sviluppa su tre sedi in III municipio. Nella sede di via Montaione a Nuovo Salario ben 35mila euro di danni causati dalla rottura delle valvole di numerosi termosifoni, ostruzione degli scarichi dei Wc e dei lavandini con l'acqua lasciata aperta che si è infiltrata dal quinto piano al piano terra, danni a porte, finestre, vetri, pareti imbrattate e danni ai pulsanti d'emergenza dell'impianto anti intrusione. Nella sede gemella di via Montaione i danni ammontano a 20mila euro a causa del danneggiamento di vetri, bagni e imbrattamento di vetri e inoltre la scuola ha dovuto procedere alla disinfestazione degli ambienti dopo la liberazione dei bigattini. A via Pasquariello, Serpentara, 15mila euro di danni per l'allagamento della sede e danneggiamenti a porte e finestre.

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Impianti elettrici e antincendio manomessi

Seguono l'Armellini, a San Paolo e il Giorgi-Woolf sulla Togliatti. Nel primo caso i danni calcolati sono pari a 45mila euro: infissi interni danneggiati, come anche i muri. Danneggiato l'impianto di riscaldamento della palestra e sono stati svuotati diversi estintori. Cifra simile dopo gli atti vandalici al Giorgi-Woolf, in soli due giorni di occupazione, in seguito alla quale la dirigente scolastica ha scritto al Prefetto Lamberto Giannini: chi ha occupato ha manomesso l'impianto elettrico e l'allarme antincendio, svuotato 20 estintori, rotto le porte, sfondato diversi muri e vandalizzato il locale ex bar e i distributori delle bevande.  

Al Tasso "solo" 10mila euro di danni

Al Virgilio, liceo classico in pieno centro di Roma, l'occupazione durata 14 giorni ha comportato lo svuotamento di una ventina di estintori, la manomissione dell'impianto elettrico e antincendio, la rottura e lo scardinamento di molte porte, danni agli arredi e imbrattamento di pareti e corridoi per un totale di ben 25mila euro. Danni meno ingenti al Vittoria Colonna (18mila euro), Righi (12mila euro), mentre nel tanto discusso Tasso sono stati svuotati 15 estintori, rotti i distributori delle bevande, danneggiate porte e c'è stata una leggera manomissione dell'impianto elettrico e antincendio. Conto: 10mila euro. E' costata di più la protesta al Visconti, 12 mila euro. Meno della metà al Giulio Cesare di Corso Trieste, 5mila. Ma ci sono anche scuole che sono state occupate senza conseguenze: il Rossi del Tiburtino III, la succursale del Rossellini e il Da Vinci, per fare tre esempi "virtuosi". 

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Parrucci (Pd): "Questi soldi potevano essere spesi per la messa in sicurezza"

"Io sono per la libertà degli studenti di protestare civilmente - conclude Parrucci -, ma un altro conto sono le devastazioni. Non si può mettere tutte le occupazioni sullo stesso piano, alcune occupazioni non possono che essere condannate e criticate e mi lasciano perplesso. Si parla della sicurezza delle scuole e poi questi ragazzi si creano da soli determinati problemi agendo in questa maniera. E come Città Metropolitana insieme al sindaco Gualtieri da un anno chiediamo ulteriori fondi al governo, perché ci servono ancora 180 milioni di euro per finalizzare la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Abbiamo aperto tutti i cantieri che potevamo, siamo tra i pochi enti ad averlo fatto nei tempi richiesti. Se poi però ne devo spendere 300mila, che potevo usare per altri due o tre istituti, mi cascano le braccia sinceramente". 

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