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Il corteo Cgil canta "Bella ciao" e grida: "Tutti antifascisti"

A un anno dall'assalto della sede del sindacato in Corso d'Italia, migliaia di lavoratori tornano in piazza in centro a Roma guidati da Maurizio Landini

E' partito intorno alle 14 il corteo della Cgil a Roma, guidato dal segretario nazionale Maurizio Landini. Un anno dopo l'assalto della sede di Corso d'Italia (era il 9 ottobre) da parte di un gruppo di no-vax, no-green pass e militanti di Forza Nuova, i lavoratori che si riconoscono sotto la sigla della più antica confederazione italiana sfileranno in centro per dire no alle stragi sul lavoro e chiedere al Paese e all'Europa di prestare maggiore attenzione ai temi del lavoro. 

Il corteo della Cgil da piazza della Repubblica a piazza del Popolo

Procedendo verso piazza del Popolo, dove ci sarà il comizio finale - e dove prima del voto del 25 settembre si sono riuniti sia Fratelli d'Italia sia il Partito democratico - in tanti indossano magliette rosse che ribadiscono l'identità anti-fascista del sindacato e del corteo di oggi. "La sicurezza non è un lusso, basta stragi sul lavoro" è uno degli striscioni che campeggiano alla testa del corteo. Tante le persone scese in piazza: giovani, pensionati, lavoratori, ambientalisti e partigiani che sventolano bandiere rosse del sindacato di corso d'Italia e della pace.

L'inno della Resistenza e il coro "siamo tutti anti-fascisti"

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Uno striscione Cgil al corteo dell'8 ottobre (foto Ansa/Massimo Percossi)

In molti intonano "Bella Ciao", l'inno della Resistenza e il coro "siamo tutti anti-fascisti". Sembra si vogliano far sentire da coloro che a poca distanza si sono riuniti per costituire il "Fronte unitario di resistenza", un movimento che raccoglie antivaccinisti, complottisti, i commercianti di Io Apro, i leader dei Forconi e anche Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova e sotto processo proprio per l'assalto del 9 ottobre 2021. 

Cosa chiede il sindacato al nuovo governo

La Cgil chiede all'Italia e all'Europa di rimettere al centro i temi del lavoro e della giustizia sociale e al prossimo Governo rilancerà le sue dieci proposte. Stipendi e pensioni più alti, introduzione del salario minimo, una legge sulla rappresntanza e il superamento della precarietà, oltre a una vera riforma del fisco. 

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