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Selva Candida, l'Aula approva il piano di recupero per l'area ex Alitalia: è atteso dal 2013

Via libera al programma integrato in base al quale, in cambio di un centro commerciale e di residenze, il costruttore realizzerà opere pubbliche. Ora i passaggi in conferenza dei servizi e in Regione

C’è il quartiere di Selva Candida, nato ridosso del Raccordo all’altezza della via Boccea, al centro di due delibere urbanistiche approvate ieri dall’Assemblea Capitolina. Si tratta del programma integrato che dovrebbe portare alla realizzazione di un nuovo centro commerciale e circa 320 appartamenti là dove un tempo c’era l’ex sede di Alitalia, abbattuta nel 2010. In cambio, il costruttore privato dovrebbe realizzare una serie di opere pubbliche come nuove strade per un totale di oltre 20 milioni di euro di oneri. La seconda delibera riguarda la sottoscrizione di un accordo con Anas per la realizzazione di alcune opere collegate. 

Due delibere attese da tempo. Secondo il cronoprogramma iniziale, il piano doveva essere pronto per la fine del 2013. Ciò non è avvenuto e il progetto è stato ereditato dall’amministrazione pentastellata che, nel gennaio del 2018, al termine del processo partecipativo, ha annunciato lo sblocco del progetto. Ma il via libera dell’Aula, necessario a far partire l’iter per approvazione finale, è avvenuto solo ieri. 

Il motivo del ritardo è da ricercarsi nello strumento urbanistico. L’intervento era stato pensato come un piano di recupero ma una volta che la delibera è stata sottoposta al Segretariato generale per la vigilanza è emerso che non era possibile applicare un piano di recupero su un’area che ormai già libera in quanto l’ex complesso Alitalia era già stato demolito. È stato quindi modificato lo strumento attuativo: da piano di recupero a programma integrato.

L’approvazione della variante è il primo passo per aprire ufficialmente l’iter di approvazione del progetto che dovrà passare in Conferenza dei servizi e dalla Regione Lazio per le autorizzazioni necessarie. Tra le infrastrutture previste figurano la bretella Cremolino, la risistemazione di via di Selva Candida, lo spostamento dell’elettrodotto al di fuori del centro abitato e la ristrutturazione di via di Casorezzo con la realizzazione del collegamento con via Esperia Sperani.

“Con la prima delibera abbiamo adottato il Programma integrato di interventi di iniziativa privata, e la necessaria variante al Piano regolatore generale vigente, modificando lo strumento urbanistico precedente, il programma di recupero urbano, con uno più adeguato da un punto di vista procedurale”, ha spiegato il presidente della commissione capitolina Urbanistica, Carlo Maria Chiossi. “Uno strumento che guarda finalmente alla pianificazione di questo territorio in maniera organica e nella sua complessità, garantendo sia l’interesse privato che l’interesse pubblico”.

La seconda delibera autorizza invece la sottoscrizione di un accordo con Anas, “con il quale Roma Capitale”, spiega Chiossi, “accetta la cessione a titolo gratuito di alcune aree, dove saranno realizzate due opere pubbliche fondamentali del vecchio Programma di recupero urbano, attese da tempo e ricadenti sempre nel quartiere del Municipio XIV”.

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