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Maximo, due milioni per il Laurentino. D’Innocenti (M5s): “Faremo consultazione online”

Intervista al presidente del Municipio IX sui fondi che il Centro Commerciale ha destinato al Laurentino: "Entro gennaio online la possibilità di fare proposte"

Ci sono due milioni di euro da spendere per il Laurentino. Li ha messi a disposizione Parsec 6, la società proprietaria del Centro Commerciale Maximo. Per aprire il 27 novembre ha sottoscritto un accordo con Roma Capitale. Tra gli impegni assunti, c’è anche il versamento di quei fondi che serviranno a realizzare delle opere per il Laurentino. Ma per capire quali saranno gli interventi da effettuare, l’azienda fa affidamento sul Comune. E quindi anche sul Municipio IX e sul presidente Dario D'Innocenti che, quel territorio, è stato chiamato a governare.

Presidente  D’Innocenti, quei due milioni stanno alimentando molte aspettative. Il Municipio IX ha già sentito i comitati di zona?

Avevo incontrato il Consiglio di Quartiere e siamo rimasti d’accordo che per lunedì 21 dicembre si sarebbe svolto un secondo appuntamento con i suoi rappresentanti. 

In realtà il Consiglio di Quartiere ha già presentato un corposo elenco di interventi. A proposito, chi deve gestire l’operazione?

Intanto vorrei dire che quei fondi sono già stati versati e quindi sono pertanto disponibili. Per rispondere alla sua domanda, ricordo che è il Dipartimento Urbanisticache dovrà dire quali sono le opere che potranno essere realizzate.

Ed il Municipio che ruolo gioca?

Noi raccoglieremo le richieste dei cittadini e le mettiamo a disposizione di Roma Capitale. Ho infatti intenzione di avviare una consultazione online per sentire dai cittadini quali dovranno essere le priorità. Pensavo di avviarla già a gennaio e di lasciare qualche settimana di tempo, una volta avviata, per fare delle proposte.

Avete già deciso come impostarla? Seguirete la modalità del bilancio partecipativo già avviata da Roma Capitale?

Ci stiamo riflettendo. Lasciare il campo completamente libero alle proposte, rischia di non rivelarsi particolarmente efficace. D’altra parte chiedere di scegliere tra un insieme di opere già preconfezionate, può apparire una forzatura. Stiamo valutando quindi una via di mezzo.

Vale a dire?

Si pensava di individuare tre o quattro ambiti. La viabilità, il settore ludico sportivo, quello ecologico. E poi anche un eventuale quarto ambito, legato alla riqualificazione urbanistica. All’interno di questi  troverebbero spazio proposte, ad esempio, per attrezzare o creare giardini pubblici se parliamo della sezione dedicata all’ambiente. Oppure per realizzare dei playground se ci riferiamo a quella ludico sportiva.

Ha citato anche la viabilità. Le proteste dei residenti in effetti erano sorte, a poche settimane dall’inaugurazione, anche per lo stralcio dalla convenzione urbanistica della passerella pedonale.

Io credo che chi ha progettato quell’intervento, sul finire degli anni novanta, sia stato miope. Perchè, anche a prescindere da questa passerella, non ha previsto che i volumi di traffico su via Laurentina sarebbero aumentati. La soluzione ottimale sarebbe stata quella di realizzare un lungo sottopasso sulla via Laurentina. In quel modo, in superficie, si sarebbero potute creare delle aree 30 e delle isole pedonali che avrebbero migliorato la connessione con il quartiere.

Però di questi interventi non c’è traccia. Resta invece il tema di garantire l’accesso pedonale al Maximo.

Sì, l’accesso pedonale è importante soprattutto in prospettiva, quando lì saranno realizzati i servizi pubblici, gli uffici anagrafici. E sarà un bel problema se prima non si trovano delle soluzioni, che si tratti di un sottopasso o al contrario di una passerella sopraelevata. 

Ma saranno i cittadini ad indicare se, i 2 milioni, serviranno a realizzare anche quell’opera, giusto?

Sì. Potranno farlo attraverso la consultazione popolare che lanceremo il prossimo mese e che, come dicevo, sarà online.

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