Roma-Lazio, piano sicurezza: Olimpico blindato e controlli a tappeto

Questa volta non ci saranno megaraduni, nè maxischermi, ma quello di domenica pomeriggio sarà comunque un derby ad alto rischio. Per questo i dispositivi di sicurezza per il match tra Roma e Lazio ricalcheranno quelli già testati nella finale di Coppa Italia del maggio scorso. 

Il prefetto Giuseppe Pecoraro ha parlato chiaro: se i tifosi hanno a cuore le loro squadre, allora è meglio che tutto fili liscio, altrimenti non si rischia solo che la gara di ritorno non si disputi a Roma, ma anche che entrambe le squadre in caso di accesso alle Coppe saltino l'appuntamento con l'Europa.

Per domenica, dunque, ci si prepara ad uno stadio Olimpico blindato. In occasione della finale del 26 maggio scorso, vinta dalla Lazio, la Questura mise in campo oltre duemila uomini, con controlli a tappeto in tutta la zona attorno all'impianto sportivo, non solo nel giorno della gara ma anche alla vigilia. In azione le unità cinofile e specializzate per controlli random nell'intera area. 

Quattro mesi fa, però, l'evento calcistico si sovrapponeva ad altri importanti appuntamenti, come le elezioni comunali e la visita di papa Francesco a Prima Porta. L'obiettivo di un dispositivo di sicurezza così imponente è chiaramente quello di scongiurare tensioni tra le due tifoserie: da una parte quella romanista, desiderosa della riscossa, e dall'altra quella laziale, pronta a prendersi di nuovo gioco dei 'cugini' dopo un'estate passata all'insegna degli sfottò. 

"Non abbiamo segnali particolari - ha detto Pecoraro al termine del Comitato per l'Ordine e la sicurezza in Prefettura -, mi sembra che entrambe le squadre stiano andando bene, per cui ci sono tutte le condizioni per assistere a un derby tranquillo sotto l'aspetto dell'ordine pubblico".