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Siccità, la portata del Tevere è vicina al minimo vitale: peggiora la crisi idrica del Lazio

Anche il lago di Bracciano scende al livello raggiunto nel 2020

La pioggia di una giornata non basta a modificare lo stato di emergenza idrica che stanno vivendo Roma e la regione Lazio. E non solo perché in quasi tutto il centro Italia il bilancio idrico oscilla tra “molto” ed “estremamente secco”.

La situazione del Tevere

Le sorgenti idriche in buona parte del Paese si stanno riducendo. E nel Lazio la situazione “si aggrava” ha fatto sapere l’Anbi. In particolare “Il fiume Tevere ed il fiume Chiascio viaggiano intorno alla portata di 2 metri cubi al secondo, prossima quindi a quella del minimo deflusso vitale”. Il principale corso d’acqua della regione, quindi, sta rasentando il minimo quantitativo d’acqua che è necessario a garantire l’integrità ecologica, e quindi la sopravvivenza dell’insieme di specie che convivono nello specchio d’acqua.

Cala il livello anche dei laghi

Non c’è solo il Tevere a destare preoccupazione. Anche il lago di Bracciano, ha reso noto l’Anbi, è “sceso a – 138 centimetri sullo zero idrometico” vale a dire “il livello più basso da dicembre 2020”. Il lago di Nemi, invece, “cala di 13 centimetri in una settimana”. Ed ancora, sul confine con la Toscana, il lago di San Casciano, all’altezza della diga Elvella “è addirittura quasi 4 metri più basso di quanto non fosse l’anno scorso alla stessa data”. Del resto, ha spiegato l’associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela delle acque irrigue, “un tutta la regione le portate delle sorgenti sono eccezionalmente scarse”.

Le piogge

Per quanto riguarda le piogge, l’Anbi ha spiegato che “ad oggi sulla Capitale sono caduti  190 millimetri di pioggia, mentre normalmente a fine Settembre si raggiungono 519,75millimetri” e questo significa che le precipitazioni sono diminuite in media del 36%. Nel Lazio comunque il comune “più assetato” resta quello di Tarquinia dove, con i 40 mm di pioggia caduti in due ore, arriva ad appena 157 millimetri dall’inizio dell’anno (la media stagionale è il doppio: 356 mm).

Il piano degli interventi urgenti

Il piano per l'emergenza idrica

Per fronteggiare la grave crisi idrica che interessa la regione, per la quale alla fine di giugno è stato proclamato lo stato di calamità naturale, è stato predisposto un piano. Lo ha redatto il neocommissario all’emergenza idrica Nicola Zingaretti e prevede una serie di interventi e misure, finanziate con 5,8 milioni di euro, da mettere in campo subito per contrastare l’emergenza in atto. 

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