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Mappe 3d e manutenzione stradale: da oggi le buche non si curano, si prevengono

Un veicolo che mappa le strade della grande viabilità tracciandone la 'curva di degrado', e programmando interventi mirati. In via sperimentale per 60 km, il progetto è stato presentato dall'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Masini

Prevenire, si dice, è meglio che curare. Tradotto per Roma e le sue strade: intervenire sulle buche prima che si formino equivale a investire meglio le risorse e risparmiarne, sul lungo periodo. Si chiama manutenzione "intelligente", con mappatura 3D della pavimentazione stradale, e programmazione mirata degli interventi, ed è il cuore della nuova sperimentazione, gratuita, lanciata dall'assessorato ai lavori pubblici in collaborazione con l'ateneo Roma Tre e l'azienda tedesca Dynatest.

Si tratta di un progetto in prova, che verrà testato su 60 km di strade della grande viabilità romana (in tutto 700 km), quelle di competenza dell'Assessorato. I dati verranno elaborati in autunno e si deciderà se inserire la tecnologia innovativa nel prossimo appalto per la manutenzione stradale. Ad effettuare la mappatura è un veicolo multifunzione (Multifunction vehicle-Mfv), dotato di apposito software grazie a cui i tecnici disegnano la 'curva di degrado', che fotografa lo stato di ammaloramento del manto stradale, stabilendo le priorità su cui intervenire.

Così si indirizzano i lavori in maniera mirata, stabilendo la soglia di intervento ritenuta ottimale. Detto altrimenti: si evita di muoversi solo ed esclusivamente in regime di emergenza. Questa mattina, l'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Masini, accompagnato dal consulente di Dynatest e docente all'Universita' di Pisa, Alessandro Marrani, ha effettuato un test tour a bordo del veicolo, nelle strade limitrofe alla sede del dipartimento a via Petroselli. 

"Quella di oggi è una piccola rivoluzione per quel che riguarda il manto stradale delle strade di Roma- ha dichiarato Masini- che approccia in maniera differente il problema storico delle buche. Attraverso il Pms quindi - sistema nato negli Anni 80 negli Stati Uniti - potremo programmare gli interventi capendo per tempo le criticità, con un conseguente risparmio economico. Un approccio quindi diverso che ci consentirà di passare dalla fase emergenziale a quella programmatoria". 

Già, ma le buche? Quelle che già ci sono e che rendono impraticabili tante, troppe, strade della Capitale? Quelle che sarebbero di competenza dei Municipi ma che poi restano dove sono perché di fondi non se ne vede l'ombra? "Per intervenire servono strumenti adatti - ha dichiarato Masini - Parliamo in tutto di circa 5.500 km di strade, pari a tutte quelle della Lombardia. Stiamo comunque lavorando con rigore, e una volta approvato il piano di rientro e ottenuto l'allentamento del patto di stabilità potremo intervenire anche sulle emergenze".

E comunque, gli interventi messi in atto dalla nuova amministrazione "si basa sul vecchio appalto, secondo un approccio non innovativo. In quello nuovo a cui stiamo lavorando, che emaneremo a ottobre a bilancio approvato, inseriremo l'obbligo di utilizzare il sistema di manutenzione programmata Pms". 

Il nuovo veicolo per prevenire le buche

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