Aree ex abusive, 36 presidenti dei consorzi di autorecupero rispondono all'assessore Montuori
Risposta all'intervista pubblicata su Romatoday "Due delibere cambiano le regole, useremo la legge sulla rigenerazione urbana"
Dopo la pubblicazione dell'intervista all'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Luca Montuori, dal titolo "Consorzi recupero aree ex abusive: "Due delibere cambiano le regole, useremo la legge sulla rigenerazione urbana", i presidenti di 36 consorzi di autorecupero hanno inoltrato a Romatoday una lettera di risposta. La pubblichiamo integralmente.
L’attuale Amministrazione di Roma è al governo della città ormai da oltre 3 anni e per la scadenza naturale ne mancano solo due. Nelle borgate, alle elezioni amministrative il Sindaco Virginia Raggi al primo turno ha ottenuto circa il 40%, al ballottaggio ha superato il 70%. Già alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, dopo aver perso due municipi, il Movimento 5 Stelle, a Roma ha subito una perdita consistente. Alle recenti europee, nei municipi periferici il Movimento 5 Stelle ha lasciato il campo alla Lega ed al PD. La nostra domanda è: la periferia romana ha tradito il Movimento 5S o questo ha tradito la periferia?
Per avere una risposta al quesito, basta leggere l’intervista che Romatoday ha rivolto all’Assessore Luca Montuori, quello stesso Assessore che ha partecipato a tutte le Assemblee dei Consorzi di autorecupero, quello stesso Montuori che da due anni (a seguito della sostituzione dell’ex Assessore Berdini), continua a ripetere che stanno per essere emanate le nuove delibere che faranno ripartire le opere a scomputo nelle Zone “O” (totalmente ferme) ed attuare i Toponimi. A oggi nessun testo ha iniziato l’iter amministrativo per la sua approvazione. Ce la farà Montuori nei due anni rimanenti a produrre i provvedimenti amministrativi necessari?
Ma fin qui siamo solo al metodo; il merito di ciò che Montuori dice apre a considerazioni ancora più problematiche.
Vista la complessità dei temi, è opportuno esaminarli uno per uno:
Le nuove normative sugli appalti.
Dice l’Assessore che le nuove norme sugli appalti obbligano a rivedere le modalità attuative delle opere a scomputo, poiché sono previste non più gare pubbliche rapportate alla dimensione dei singoli appalti, ma in ogni caso, sia nelle zone “O” che nei Toponimi, gara pubblica di livello europeo.
Intanto le nuove norme sugli appalti non sono tanto nuove, visto che il Nuovo Codice è dell’aprile 2016, ma soprattutto non generalizzano, come dice l’Assessore, sulle forme di gara: le fattispecie sono diverse per le Zone “O”, per i Toponimi, altre ancora per i Piani di Zona..
Ma il punto è un altro; le ACRU hanno da tempo dichiarato pubblicamente al Comune ed all’Assessore: si vogliono fare solo gare europee? Bene, facciamo solo gare europee, purché si utilizzino i soldi inutilmente congelati in banca. Risultato? nessuna opera e nessuna delibera.
Con la legge sulla rigenerazione si perimetrano le Zone “O” ed i Toponimi.
Dice l’assessore che dobbiamo lavorare a una nuova perimetrazione dei Toponimi e delle Zone “O” e richiama l’utilizzo della Legge sulla Rigenerazione Urbana; questo viene detto a due anni dall’approvazione della Legge Regionale n. 7/2017 e a due anni dalla scadenza dell’attuale legislatura.
Vediamo come stanno in verità le cose: è vero che le Zone “O” sono quasi tutte decadute, ma questo per legge non impedisce che possano comunque essere attuate. In particolare la Legge Regionale 36 del 1987, che norma le procedure di approvazione ed attuazione dei Piani di Recupero, prevede espressamente che è possibile attuare le previsioni “dei piani urbanistici comunque denominati (comprese le Zone “O”), ancorché decaduti”. E, comunque, quale è l’attinenza di tutto ciò con la realizzazione delle opere pubbliche da parte dei Consorzi, visto che ci sono progetti presentati ed hanno la copertura finanziaria? È solo confusione amministrativa?
Inoltre l’Assessore sa che le ACRU, già subito dopo l’approvazione della Legge sulla Rigenerazione (che tra l’altro prevede che i Consorzi possano proporre ambiti di recupero come previsto degli art. 2 e 3 richiamati dall’Assessore), hanno richiesto formalmente di avviare la perimetrazione di aree inserite nei perimetri delle zone “O” per rilanciare un aggiornamento dei servizi da realizzare. Proposta che fu negata e che oggi viene proposta quale alternativa al nulla, oltretutto dopo oltre due anni, e a due anni dalla scadenza della legislatura. Sarà chiaro all’assessore che la riperimetrazione secondo gli articoli 2 e 3 richiede una procedura di variante urbanistica, con tempi amministrativi di anni? E che intanto le opere continuano ad essere bloccate? Siamo sempre nella confusione amministrativa o altro?
E in tutto questo, i Toponimi che centrano? I Toponimi sono stati perimetrati nel lontano 1997, previsti dal PRG approvato nel 2008, confermati con delibera di Consiglio Comunale nel 2009, ne sono stati adottati ben 29 ed approvati 9 in via definitiva tra il 2017 e 2018; ebbene, secondo l’attuale Giunta debbono essere ripianificati? Dove è la logica politica e il rigore amministrativo? Che ne sarà dei diritti acquisiti da parte di migliaia di soci che hanno investito per 20 anni e sulla base di delibere, in sostituzione del Comune? Diciamo che è stato tutto uno scherzo?
Dalle due delibere un ruolo nuovo delle ACRU, quali soggetti attuatori con statuto e verbali di Assemblee.
Su questo tema, è opportuno richiamare le frasi dell’Assessore: “La prima delibera gestisce la fase transitoria relativa a progetti già decisi, ma le ACRU dovranno costituirsi come soggetti attuatori per conto dell’Amministrazione”
Nel futuro “con questa delibera chiederemo invece un maggior rapporto con i Municipi. Abbiamo intenzione di mettere ordine ad una procedura tutta romana. Le ACRU dovranno trasformarsi in soggetti attuatori con tanto di statuto e di verbali delle Assemblee”.
La confusione (o altro) regna sovrana. Le ACRU hanno sempre operato non solo sotto il controllo del Comune e dei Municipi, ma hanno sempre deciso le opere da progettare sulla base di atti amministrativi preventivamente concordati con i Municipi ed il Dipartimento.
Le ACRU hanno statuti sottoscritti per atto notarile ed aggiornano i richiesti libri sociali da cui risulta la pubblicità di tutte le decisioni assunte.
Tutti sanno (forse) che le ACRU non possono utilizzare un euro se non autorizzato da Comune e verificato dall’Istituto Bancario; infatti da oltre 3 anni, a causa dell’immobilismo amministrativo in cui si trova l’Amministrazione Romana, dai conti correnti bancari non esce un euro.
Comunque, si vogliono aggiornare e rivedere procedure amministrative ed atti societari? E perché no! Ma perché, nonostante lo abbiamo richiesto più volte, non ci si incontra per decidere sulle soluzioni più opportune?
Qui non siamo solo nella confusione amministrativa, ma entriamo nel preconcetto sulla regolarità del comportamento delle ACRU.
Lo ridiciamo ancora una volta: in oltre 20 anni, alle ACRU non è pervenuto neanche un solo avviso di garanzia, si può dire la stessa cosa per le procedure amministrative attuate dalle diverse articolazioni del Comune di Roma?
Il depuratore di Tragliata
La questione Tragliata richiederebbe da sola almeno una intera pagina, per gli errori compiuti, nonostante l’impegno e la collaborazione di numerose ACRU. In questa sede diciamo solo che, diversamente a quanto va ripetendo l’Assessore, non è vero che è imminente l’inizio dei lavori; anzi, ad oggi non è neanche lontanamente possibile ipotizzare il termine dell’iter amministrativo e, quindi,la sottoscrizione della Convenzione.
Ci rendiamo conto che riprendere questioni così complesse in poco spazio è quasi impossibile, ma il tema richiede che si faccia chiarezza una volta per tutte delle tante, diciamo, superficialità.
I Presidenti sottoscritti,
Giancarlo Anelli Consorzio Infernetto Macchione Municipio X
Rina Rovo Consorzio Infernetto Ponte Olivella Municipio X
Roberto Burattini Associazione Consortile La Franchina Municipio X
Salvatore Accordino Associazione Consortile La Lingua Municipio X
Marco D’anzieri Associazione Consortile Monti San Paolo Municipio X
Roberto Pedetti Associazione Consortile Castel Di Leva Municipio IX
Carlo Ungaro Associazione Consortile Fosso della Castelluccia Municipio IX
Federico Luciani Associazione Consortile Dragona Municipio IX
Diego Pinna Associazioni Consortile Tragliata Municipio XIV
Gianni Cristofanilli Associazione Consortile Selvotta Casilino Municipio VI
Giacomo Guglielmi Associazione Cons.le Colle dei Pini Laurentino Municipio IX
Ettore Lazzarotto Consorzio Valle Lupara Municipio XI
Anacleto Paolini Associazione Consortile Pratolungo Municipio VI
Giuseppe Conte Consorzio Montesanto Municipio XIII
Rita De Orazi Associazione Consortile Nuova Borghesiana Municipio VI
Mariano Manoni Associazione Consortile Villaggio Prenestino Municipio VI
Gianni Cristofanilli Associazione Consortile Borghesiana Municipio VI
Enzo Rossi Associazione Consortile Fontana Candida Municipio VI
Massimo Fioravanti Associazione Consortile Cerquetta Municipio XIV
Umberto Sbragia Associazione Palmarolina Acquasoma Municipio XIV
Palmira Fratini Ass.ne Cons.le Valle Fiorita Capanna Murata Municipio VI
Alessandro Fosforini Associazione Consortile Via del Torraccio Municipio VI
Vincenzo Moccia Consorzio San Luigi Municipio XIII
Stefano Antonelli Consorzio Buccheri II Municipio XIV
Franco Massone Ass.ne Cons.le Pantanelle/ via Montagnana Municipio XIV
Guido Mattioli Associazione Consortile San Cosimato Municipio XI
Doriana Mastropietro Associazione Consortile Ponte di Nona Municipio VI
Valentino Crucianelli Ass.ne Cons.le Due colli Anguillarese Municipio XIV
Benedetto Ruscito Associazione Consortile Villa Verde Municipio VI
Marco Colonna Associazione Cons.le Giardini di Corcolle Municipio VI
Antonietta La Rosa Associazione Cons.le Casale della Torre Municipio IX
Massimo Mazzoni Ass.ne Cons.le Colle dei Pini Anguillarese Municipio XV
Francesco Lupini Ass.ne Cons.le Corvio Prataporci Municipio VI
Mario Pasquariello Ass.ne Cons.le Colle Aperto Municipio VI
Rosario Bassetti Ass.ne Cons.le Torre Angela Municipio VI