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È morto Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil e del Partito democratico

Si è spento all'età di 71 anni

È morto all'età di 71 anni, l'ex leader della Cgil ed ex segretario del Partito democratico, Guglielmo Epifani. A darne notizia è la Cgil. La notizia, battuta dalle agenzie, ha scatenato i commenti del mondo della politico, con tutti gli esponenti - da destra a sinistra - commossi e colpiti dal decesso.  

La notizia è giunta mentre era in corso la riunione tra una delegazione del Pd e i vertici di Cgil, Cisl e Uil sul blocco dei licenziamenti. La riunione è stata interrotta in segno di cordoglio. 

L'ultimo intervento di Guglielmo Epifani in aula a Montecitorio è stato il 20 maggio scorso, un ricordo commosso di un altro riformista, Massimo D'Antona, vittima delle Brigate Rosse. "D'Antona aveva una caratteristica: era un uomo di assoluta mitezza ed era un uomo di dialogo. D'Antona - disse Epifani - non ha mai imposto, ha sempre ricercato le soluzioni nel rapporto con gli altri. Un metodo aperto, riformatore e riformista, per questo dico "un atto vigliacco e disumano". E di tutte le cose, mi ha sempre colpito, ogni anno che si andava a ricordarlo di fronte a casa, quello che c'è scritto e volemmo nella sua epigrafe, sui muri di via Salaria: la frase latina non omnis moriar, 'non morirò mai del tutto, non morirò anche da morto'". Epifani concluse sottolineando che "e' così, perché non muore il suo esempio, non muore quello che ha fatto, non muore il ricordo di una passione che è, insieme, morale, civile, politica e intellettuale. In una parola, non muore una grande figura di un grande democratico del nostro Paese".

Nato a Roma nel 1953, Epifani dopo la laurea si iscrisse alla CGIL, dove per alcuni anni lavorò come sindacalista. Socialista, nel 1979 incomincia la sua carriera di dirigente sindacale con l'incarico di segretario generale aggiunto della categoria dei lavoratori poligrafici e cartai. Nel 1990 entra nella segreteria confederale e nel 1993 sarà nominato segretario generale aggiunto da Bruno Trentin. È stato iscritto prima al Partito Socialista Italiano e, dopo la fine del PSI, al partito dei Democratici di Sinistra. Vice di Sergio Cofferati dal 1994 al 2002, a seguito della conclusione del mandato di Cofferati, diviene segretario generale della CGIL, primo socialista a guidarla dai tempi della sua ricostituzione nel 1944. Il 16 ottobre 2010 Guglielmo Epifani pronuncia il suo ultimo discorso da segretario CGIL in Piazza San Giovanni, a Roma, in occasione della manifestazione della FIOM. Il 3 novembre 2010 gli succede alla guida Susanna Camusso, prima donna segretaria della CGIL.

Così il segretario confederale Maurizio Landini: "La morte di Epifani è una pessima notizia. Per la Cgil è una mancanza grave, ha dato la sua vita al sindacato. In questo momento siamo vicini alla moglie e vedremo come organizzare un suo ricordo. La sua esperienza e la sua storia rimarranno sempre a ricordarci cosa vuol dire essere un dirigente sindacale".
 
Alle elezioni politiche italiane del 2013 viene candidato alla Camera dei deputati, nella circoscrizione Campania 1, come capolista del Partito Democratico, venendo eletto deputato della XVII Legislatura. Il 7 maggio 2013 viene eletto presidente della X Commissione permanente Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati. L'11 maggio 2013 è stato nominato, in seguito alle dimissioni di Pier Luigi Bersani, Segretario reggente del Partito Democratico, ricevendo dall'assemblea del partito 458 voti, pari all'85,8% dei voti validi, su 534.

Scosso il segretario dem Enrico Letta: "Una giornata tristissima, una notizia drammatica, abbiamo interrotto la riunione per rispetto della sua memoria. Alla famiglia di Epifani esprimo il cordoglio di tutti i democratici e di tutte le democratiche. È stato leader del sindacato e segretario del Pd in un momento difficile".

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