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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Gualtieri a metà strada guarda al futuro. Il Pd capitolino lo lancia verso una seconda candidatura

Al teatro di Villa Lazzaroni il gruppo del Campidoglio racconta quanto fatto da fine 2021 ad oggi e si compatta intorno al primo cittadino in vista di un nuovo mandato

C'erano tra le 200 e le 300 persone nel teatro di Villa Lazzaroni, in VII municipio, per ascoltare il resoconto di metà mandato della maggioranza capitolina. L'evento, organizzato dalla capogruppo dem Valeria Baglio insieme alla presidente dell'aula Svetlana Celli e al resto della componente, è durato oltre tre ore e ha visto riunirsi un ampio numero di amministratori municipali e militanti dei circoli. A due anni e mezzo dall'insediamento di Roberto Gualtieri, consigliere e consiglieri - divisi per "panel" tematici - hanno illustrato in pochi minuti il lavoro svolto fino ad oggi.

La mini-convention Pd a metà mandato

Dal sociale alle politiche abitative, dalle grandi opere ai trasporti, dal commercio alla cultura e alle politiche del lavoro, della scuola e per i giovani, tutti i presidenti di commissione e non solo hanno avuto i loro cinque minuti di gloria. Nel teatro di Villa Lazzaroni, quadrante sud-est della Capitale, il Pd capitolino si è riunito di fronte ad assessori (Claudia Pratelli, Ornella Segnalini, Migyel Gotor, Maurizio Veloccia, Eugenio Patanè) e deputati (presenti Claudio Mancini e Roberto Morassut, oltre alla senatrice Cecilia D'Elia) raccontando gli obiettivi raggiunti. 

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"Roma è come Sinner"

Prima, però, l'introduzione della capogruppo Valeria Baglio e del segretario romano Enzo Foschi. "Siamo in campo per vincere la sfida del cambiamento - le parole di Foschi - ma avremo bisogno dell'intera comunità del partito. Ci aspetta un periodo difficile, la sfida del cambiamento la possiamo vincere soltanto se ci riusciamo a sentire comunità". Un richiamo a mettere da parte le divisioni tra correnti, a dire il vero fortemente rimescolate negli ultimi mesi: è sempre più ampia, infatti, la cerchia che si stringe intorno al sindaco Roberto Gualtieri e sempre più flebili le voci di dissenso rispetto ai forti mal di pancia interni del primo anno di mandato. "Studio e lavoro - sintetizza Baglio - con queste due parole penso si possa descrivere l'impegno del sindaco Gualtieri a cui va il nostro ringraziamento. Roma è ripartita, sta vivendo una trasformazione senza precedenti, con oltre 400 cantieri già aperti, opere piccole e grandi in ogni municipio e oltre 13 miliardi di euro di investimenti. Roma è come Sinner: punto dopo punto sta scalando posizioni". Per Svetlana Celli "Il Pd è il motore di questa trasformazione. Coraggio nelle scelte, ascolto, apertura, partecipazione e orgoglio caratterizzano il nostro lavoro". 

Gualtieri lanciato verso una seconda candidatura

Insomma, anche se quella del 15 aprile è stata un'occasione per fare il punto a metà dell'opera, è chiaro che nel mirino ci sono le prossime amministrative, alle quali è ormai certificato che sarà ancora Gualtieri a presentarsi. L'ex ministro ed eurodeputato non lascia, ma punta a raddoppiare ormai senza alcun tentennamento, sostenuto dal suo primo sponsor (Claudio Mancini) e adesso da una sempre più ampia parte del partito romano. Anche perché l'enorme cantiere a cielo aperto che è Roma oggi, soprattutto grazie ai fondi per il Giubileo e arrivati dall'Europa tramite il Pnrr, è una semina che porterà frutti in larga parte avanti negli anni. E quando questi frutti saranno maturi, il primo cittadino vorrà esserci per raccoglierli. 

"Non bastava una romanella, dovevamo trasformare la città"

"Oggi si sta dando prova di cos'è la buona politica - il discorso di Gualtieri -. Roma la doveva smettere di accontentarsi e rassegarsi e pensare che non è in grado di avere soluzioni di governo all'altezza delle altri capitali. Basta scorciatoie, basta accontentarsi di una 'romanella'. Anche se mi diranno 'il Sindaco dove sta?', stiamo lavorando per far succedere le cose e questo richiede tanto lavoro e non rassegnarsi a soluzioni pasticciate. Non potevamo limitarci a una manutenzione della città, dovevamo trasformarla. Una trasformazione che dev'essere verde, che ha l'obiettivo specifico della rimozione delle disuguaglianze e considera questa una condizione per essere una città più moderna". Un manifesto, più che un punto della situazione. Una dichiarazione d'intenti anche per la sfida elettorale che verrà. 

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