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Decentramento amministrativo, i minisindaci suonano la carica: “Gualtieri, serve il salto di qualità”

Dai presidenti di tre municipi, l’invito al sindaco a completare il processo di decentramento, dotando i municipi delle necessarie risorse economiche: “Non aspettiamo la fine della consiliatura per farlo”

Servono più risorse e poteri per i municipi se veramente si vuole operare un trasferimento di competenze dal Campidoglio agli enti di prossimità. Vale per la cultura, per la gestione dei rifiuti, per la promozione sportiva e per moltissimi altri ambiti per i quali i municipi si dichiarano pronti a fare la propria parte. A condizione che questi strumenti, a disposizione di chi amministra i territori, vengano concessi ora. È questo, in sintesi, il messaggio che tre presidenti di municipio, esponenti del PD come lo stesso Gualteri, hanno rivolto al sindaco romano.

Il nodo cruciale della ripartizione delle risorse

Cosa è successo, per spingere Mauro Caliste, Francesco Laddaga e Paolo Marchionne, presidenti rispettivamente dei municipi V, VII e III, a mandare un appello a Gualtieri? La risposta è semplice: si è arrivati quasi a metà mandato e quindi, essendo giunti al giro di boa, “serve un salto di qualità”. La consiliatura è infatti incominciata con “un fatto inedito”: la formazione di un gruppo di lavoro per mettere mano al regolamento sul decentramento, vecchio di 25 anni. Ma bisogna accelerare i tempi.“C'è bisogno di una robusta copertura, dal nuovo regolamento scritto con entusiasmo dall'Assessore Catarci insieme a presidenti e direttori dei Municipi” hanno premesso Laddaga, Caliste e Marchionne in un comunicato diffuso dal blog Diurna “Perché quanto concretizzato fin qui non riesce ad assumere quel valore di ristrutturazione organica di cui tutte e tutti in città avvertono l'esigenza”.

Cosa occorre in concreto? Bisogna “rendere i Municipi responsabili e partecipi delle politiche di bilancio di Roma”. Gli enti di prossimità non devono cioè aspettare la mera ripartizione dall'alto delle risorse cittadine. “Siamo impazienti di poter scrivere il bilancio  con l'assessora Scozzese – hanno chiarito i tre minisindaci” ricordando che, questa possibilità, è in effetti già prevista nella bozza del nuovo decentramento. Bisogna tradurre le buone intenzioni, contenute nella bozza che hanno contribuito a scrivere, sul piano della prassi.

Dove è atteso il cambio di passo

In concreto dov’è che si potrebbero vedere i benefici di un bilancio scritto con il contributo dei municipi? In tanti ambiti. I minisindaci citano ad esempio la raccolta dei rifiuti. “Abbiamo annunciato l'AMA di municipio, che però rischia di essere una sovrastruttura rispetto alla parte operativa della municipalizzata, senza calare nei quartieri alcun servizio ulteriore rispetto al giorno prima”. Quindi gli enti di prossimità vogliono essere realmente più coinvolti nella gestione dei rifiuti e nella pulizia delle strade. Ma non solo. Recentemente è emerso un grosso gap che interessa un ampio quadrante, quello di Roma Sud Est, estremamente carente di impianti sportivi ad esempio destinati all’atletica leggera: quello dell’impiantistica sportiva. Dal presidente del municipio V è stata fatta una proposta al riguardo, quello di “affidare (ai municipi ndr) per intero la promozione e le politiche dello sport”. Perché “Sarebbe la chiave di volta per realizzare in città anche quell'impiantistica di quartiere per tante discipline sportive” ha sottolineato Mauro Caliste. Stesso discorso potrebbe valere, hanno ricordato i minisindaci, per le politiche sociali e culturali.

Un decentramento da attuare subito

“Quello che manca ancora – hanno evidenziato Marchionne, Laddaga e Caliste – è il potenziamento dei Municipi, che passa attraverso il nuovo decentramento. Non possiamo permetterci di adottare nell'ultimo scampolo della consiliatura questo strumento, perché per renderlo veramente operativo servirà tempo, forse anni. Proprio per questo dobbiamo fare bene e in fretta” hanno dichiarato i tre minisindaci che, al riguardo, hanno sottolineato anche il fatto che ormai "non possono esserci degli alibi".

La sponda dei consiglieri PD

Ma cosa ne pensano in Campidoglio di queste richieste? I consiglieri democratici Giammarco Palmieri, Claudia Pappata', Daniele Parrucci e Yuri Trombetti, valutano come “positivo il contributo dei presidenti di municipio sulla richiesta di avvio di un srio lavoro sul decentramento amministrativo. Ad oggi è rimasto più sulla carta ed anzi l’amministrazione capitolina ha anche deciso di riprendersi una delega che, 12 anni prima, era stata decentrata al municipio, quella sulla gestione del litorale romano. 

Dove però il decentramento è passato alle vie di fatto, nella gestione del verde pubblico sotto i 2 ettari, “ha cominciato a portare risultati considerevoli” hanno valutato i quattro consiglieri PD che ritengono quindi sia “una conferma della bontà del progetto”. Bene quindi avrebbe fatto il sindaco a formare il gruppo di lavoro per riformare il decentramento “adesso però  a quasi metà della consiliatura, diventa ancora più importante completare questo percorso” hanno rimarcato. E quindi “il nuovo decentramento dovrà contenere anche le  procedure per l'elaborazione del bilancio, che daranno un effettivo protagonismo ai Municipi, rendendoli responsabili e partecipi delle politiche di bilancio di Roma Capitale”. Ma non bisogna attendere troppo perché, come ricordato, gli effetti positivi che i minisindaci attendono, hanno bisogno di tempo per essere apprezzati. E tra due anni e mezzo si torna a votare.
 

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