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Atac ai lavoratori: "Accordi non più validi". Si rischiano buste paga più leggere e più ore di lavoro

Il piano industriale rende necessaria una maggiore produttività. Così l'azienda ha deciso di revocare unilateralmente gli accordi precedenti. Entro ottobre nuove regole senza le quali il rischio è quello di lavorare di più ed essere pagati di meno

Tutti gli accordi di secondo livello in Atac, quelli che garantiscono una sorta di salario accessorio, stipulati dal 1962 ad oggi, sono annullati. E' l'effetto di una lettera datata 11 giugno e inviata venerdì scorso a tutte le sigle sindacali che di fatto apre le porte ad un nuovo campo di battaglia per l'amministrazione capitolina e per la sua municipalizzata più importante.

Si apre infatti ora una fase di contrattazione, come confermato da Atac, che entro ottobre dovrà portare ad un nuovo accordo. E se l'accordo non arrivasse le conseguenze potrebbero essere non di poco conto. Dal 1 ottobre le ore di lavoro salirebbero da 37 a 39. Sarebbero salvi da questa eventualità gli autisti che hanno già ricevuto un piano per costruire turni di 37 ore. Ma è anche sui salari che si staglia una pericolosa ombra.

E' la Faisa Confail a disegnarla parlando di una "decurtazione salariale di circa 400 euro al mese". "Ci domandiamo", attacca il segretario regionale Faisa-Confail Claudio De Francesco, "come è mai possibile che a pagare siano sempre i più deboli? Come mai in Atac non più di un mese fa, ci sono stati aumenti da capogiro per alcuni direttori di circa 50.000 mila euro annui? Perché hanno raggiunto l'obiettivo di arrivare a 650 guasti giornalieri per i mezzi di superficie! O per il fango gettato addosso ai lavoratori delle Metropolitane come il 17 aprile scorso (poi accertato che la colpa non era dei lavoratori ma dell'Azienda) per caso c'è la volontà di dare l'azienda in mano ai privati? Ma non era la sinistra romana che circa 4 anni fa all'opposizione, pretendeva il mantenimento in house di Atac? Ma non erano lor Signori i Promoter del Referendum del Giugno 2011 che chiedeva agli Italiani che l'acqua e servizi pubblici rimanessero tali? Gli Italiani votarono in massa con un risultato straordinario del 97%, a favore per il pubblico ma sembra che la volontà popolare non interessi più a nessuno".

"Per la tutela di tutti i lavoratori e il diritto sacrosanto del salario - aggiunge - diciamo Basta a questo Sindaco e la sua giunta i quali 'predicano bene ma razzolano malè. Con questa dichiarazione di guerra nei confronti dei lavoratori, saremo fieri di combattere in Piazza al loro fianco. Nel ribadire un nostro comunicato di alcuni mesi fa, evidenziamo che Roma è una Città malata, e non può essere curata da un portantino (con tutto il rispetto per la nobile professione del portantino)".

Alla base della decisione di Atac il fatto che "la permanenza dell'attuale assetto regolatorio non è compatibile con le fondamentali esigenze di recupero di produttività ed efficienza imposte dal piano industriale dell'azienda, con i livelli di servizio previsti e con i presupposti di stabilità dell'assetto economico produttivo dell'impresa". L'idea di Atac è quella di costruire un salario di secondo livello legato alla produttività piuttosto che a delle indennità che caratterizzavano i singoli accordi dismessi unilateralmente. 

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