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Colosseo, nasce il Parco archeologico: "Alla Soprintendenza il 30 per cento degli incassi"

Il ministro Franceschini firmerà il decreto per il nuovo assetto: "Autonomia di gestione e direttore scelto con procedura internazionale"

Nasce il Parco archeologico del Colosseo, una struttura autonoma che gestirà l'Anfiteatro Flavio, il Palatino, il Foro romano e la Domus aurea e il cui direttore sarà scelto con una selezione internazionale. Ad annunciarlo il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, che "nelle prossime ore" firmerà il decreto per il nuovo assetto. "E' una cosa assolutamente rilevante, è un grande passo avanti che il luogo della cultura italiana che fa più visitatori, uno dei simboli dell'Italia nel mondo e un'area archeologica tra le più importanti del mondo - ha detto Franceschini illustrando il decreto al Collegio romano - abbia una sua autonomia di gestione, un direttore scelto con una selezione internazionale e la possibilità di affiancare alla tutela anche la valorizzazione e un'offerta di servizi nel modo migliore possibile".

La nascita del Parco archeologico del Colosseo porta con sè la riorganizzazione della Soprintendenza speciale di Roma per il Colosseo e l'area archeologica centrale che manterrà l'autonomia, ma cambierà nome e diventerà Soprintendenza speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma. I suoi confini saranno ridisegnati e comprenderanno l'intero territorio del Comune di Roma. Verrà così soppressa la relativa Soprintendenza ordinaria. Per quanto riguarda le risorse, "senza transitare per il ministero" alla Soprintendenza speciale andrà direttamente il 30% delle entrate della bigliettazione del Parco archeologico del Colosseo. "Una somma - ha detto il ministro - che secondo i calcoli è superiore a quanto storicamente veniva investito dalla Soprintendenza nel restante patrimonio di Roma". 

E ancora in riferimento a preoccupazioni sorte nei giorni scorse: "Sul tema delle risorse ho letto degli allarmi che non so da dove arrivano. Ho letto che con la nascita del Parco archeologico del Colosseo vengono tolti i soldi a Roma. Non so da dove nasce questa notizia". "Il percorso è lineare e dà assoluta garanzia - ha aggiunto Franceschini- il nuovo Parco continuerà a versare il 20% al fondo di solidarietà, che è un meccanismo che funziona e che consente ai grandi musei di aiutare quelli più piccoli. Prima le vecchie Soprintendenze speciali erano una specie di bancomat da usare in caso di urgenza. E se è vero che con le risorse del Colosseo venivano finanziate le spese di gestione nel restante territorio di Roma, tuttavia questo avveniva secondo le scelte del singolo soprintendente. Nel decreto - ha specificato - il 30% degli incassi del Parco archeologico andrà direttamente alla Soprintendenza speciale per la tutela e la gestione del patrimonio. E questa è una certezza di risorse". 

Una somma, ha aggiunto Franceschini, che "secondo i calcoli è superiore a quanto storicamente veniva investito dalla Soprintendenza nel restante patrimonio di Roma. Si tratta di circa 11 milioni di euro l'anno, ma naturalmente gli incassi possono crescere. A giorni - ha ricordato il ministro - partirà finalmente la gara Consip che può migliorare il rapporto degli incassi tra il concessionario e il Parco. In più - ha detto infine - in questi tre anni a Roma sono arrivati 159 milioni di euro tra i Grandi progetti, il Cipe e i fondi ordinari".

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