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Canili comunali ai privati baresi: il Tar non sospende la gara

I giudici hanno rigettato il ricorso avanzato da Avcpp (Associazione Volontari Canili di Porta Portese). Il bando rimane aggiudicato alla ditta di Bari che in Puglia gestisce stabulari per animali 

Il Tar ha respinto il ricorso. Niente sospensiva per la gara di Ferragosto che ha scritto il destino dei canili comunali di Roma. L'impresa aggiudicataria barese, già proprietaria di un mega canile in Puglia da 1200 posti e a capo della gestione di stabulari per gli animali da laboratorio, è entrata nel mirino delle proteste di volontari e associazioni che da anni mandano avanti i canili, sul piede di guerra non solo per il profilo dell'azienda vincitrice, ma anche e soprattutto per la gara d'appalto, o almeno per i termini fissati al suo interno.

Avcpp (Associazione Volontari Canili di Porta Portese), oltre ad aver guidato l'occupazione delle strutture, ha portato il caso in tribunale. I giudici però non hanno accolto la rischiesta di sospensiva, fissando l'udienza per la discussione nel merito della gara al 13 gennaio 2016. "Siamo di fronte a una gara che è la fotocopia di quella sospesa in autotutela dal Comune di Roma stesso a dicembre 2014 perché inquinata dalla presenza di Mafia Capitale (venne ammessa Cooperativa 29 Giugno senza avere i requisiti richiesti dalla gara stessa) e che presenta importi a base di gara incongrui e non rispettosi del benessere degli animali, dei servizi ai cittadini e della tutela dei lavoratori". Così i volontari di Avcpp in una nota. "Si tratta di un passo indietro molto grave, dopo 20 anni di politiche animaliste che hanno visto le associazioni no profit protagoniste della gestione degli animali all’interno delle strutture comunali".

E ancora: "La Giunta Marino, dopo aver chiuso due strutture di accoglienza comunali come la Valle dei Cuccioli e l’oasi felina Villa Flora, dopo aver lasciato chiuso il rifugio comunale Vitinia ex Poverello, unico parco canile di Roma chiuso agli ingressi di nuovi cani dal 2012 ristrutturato interamente a spese dei volontari ed il cui terreno è stato addirittura comprato dai cittadini e donato al Comune di Roma per consentirne la riapertura, si distingue oggi per considerare come partner una multiservizi (si occupa di manutenzione del verde, derattizzazioni, disinfestazioni, pulizie, gestione di stabulari per animali da laboratorio, gestione di mega canili) che vede negli animali una fonte di reddito. 

Una società che in Puglia non ha più mercato visto che non viene ammessa alle gare indette dai comuni pugliesi per la gestione dei canili comunali, perdendo sia ricorsi al TAR che al Consiglio di Stato in virtù di una rigorosa normativa regionale che vede solo nelle associazioni animaliste i gestori di riferimento dei cani e dei gatti vaganti sul territorio".

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